Sarah Scazzi, la nuova versione di zio Michele: “E’ scivolata ed è morta”

Pubblicato il 26 Novembre 2010 - 22:38 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi, il giorno dell’omicidio, dopo aver mangiato un cordon bleu a casa Misseri tornò nella sua abitazione per cambiarsi perché aveva deciso di andare al mare insieme alla cugina Sabrina. La circostanza non emerge dall’incidente probatorio, ma è stata riscontrata dagli inquirenti anche grazie alle dichiarazioni di Concetta Serrano, la madre della vittima. Sarah, secondo quanto riferito ai carabinieri dalla badante romena del nonno della ragazzina, uscì nuovamente intorno alle 14. All’ora di pranzo del 26 agosto, Michele Misseri ha raccontato nell’incidente probatorio di aver mangiato nel cucinino di casa. E che la figlia Sabrina e la nipote Sarah si stavano «stuzzicando». Ecco il fatto, raccontato dallo zio durante l’incidente probatorio (il verbale è pubblicato sul sito del Tg1).

Misseri: Si stavano sfottendo, così.

Pm: Cioè che dicevano?

Misseri: Le parole non le potevo distinguere, però si sentivano tutte e due.

Gip: Scusi, sfottendo, secondo quello che dice lei…

Misseri: Cioè…

Gip: Aspetti, mi segua, sfottendo può essere letta in vari modi, voglio capire quello che dice lei, sfottendo significa che stavano scherzando?

Misseri: Scherzando.

Gip: Si stavano stuzzicando, stavano litigando?

Misseri: Cioè litigando no, sì stuzzicando.

Gip: Stuzzicando, però come dire, lei sentiva delle voci scherzose?

Misseri: Scherzose.

Gip: Cioè non di un litigio.

Misseri: No. Poi ho preso sonno…

pm: Ti sei addormentato sulla sdraio praticamente. Poi che cosa è accaduto?

Misseri: Non so quanto tempo ho dormito però so che è venuta Sabrina. È venuta con una voce bassa. Ha detto: Papà, papà vieni cheè successo qualcosa. Lei davanti, io dietro l’ho seguita. Allora, siamo andati in cantina e ho visto.

Gip: Bene. Arrivate in cantina?

Misseri: Allora, arriviamo in cantina e come apro il portone ho visto che c’era Sarah per terra. Le ho detto: «Ma cosa hai fatto?». (L’indagato piange). Lei mi ha detto che stava giocando e a quel punto Sarah è scivolata ed è andata per terra. Io le ho detto… Cioè lei ha detto che mi voleva dare una mano ma in quel momento ha detto Mannaggia! Mò come devo fare? Io ho detto: Mo’ me la carico io la responsabilità però tu sparisci di qua. Perché lei aveva detto che adesso arrivava Mariangela. Ho detto io: Allora tu esci. Ho guardato fuori, ho visto che c’era Mariangela, ho visto che c’era lei però ho visto pure Sabrina che faceva col cellulare… chiamava qualcuno.

Gip: Ho capito, stava muovendo, stava premendo la tastiera del cellulare.

Misseri: Sì. Dopo un po’ ho visto a terra una cosa che saltava, che vibrava. Ho guardato ed era il telefonino di Sarah, allora sono andato per prenderlo ed è caduta la batteria per terra e si è fermato. Michele Misseri nasconde poi il cadavere nella sua automobile e si reca alla contrada Mosca. Riceve una chiamata della figlia Sabrina.

Pm: Ecco, in quella chiamata che si ricorda che cosa ha detto Sabrina. Che cosa voleva sapere?

Misseri: Voleva sapere se tutto a posto…

Pm: Quindi durante il percorso con questa bambina nel cofano qual è il primo posto dove lei si ferma?

Misseri: Allora, mi fermo sotto l’albero del fico di mio padre… Ho aperto il cofano della macchina e ho sceso Sarah.

Pm: Perché ha fatto questa sosta?

Misseri: Perché la volevo lasciare lì. Poi dopo ci ho ripensato, ho detto: Qua viene mio fratello a raccogliere il fico o viene qualcun altro. Sospettano subito che siamo stati noi. L’ho messa di nuovo in macchina e poi mi sono ricordato del pozzo.

Gip: Signor Misseri, lei ci ha raccontato tante cose, lei ha letto anche l’ordinanza di custodia cautelare che ho scritto io, con cui lei è in carcere, si racconta di qualcosa che sarebbe successo, che lei avrebbe fatto, secondo quello che ci ha detto lei, al corpo di Sarah. È vero: sì o no?

Misseri: No. Quello l’avevo fatto per incaricarmi la colpa.

Gip: Lei non ha avuto un rapporto sessuale con il cadavere di Sarah?

Misseri: No.

Gip: Perché ha raccontato questa cosa quando l’abbiamo sentita la prima volta? Anche a me l’ha raccontata.

Misseri: Perché volevo incaricarmi di tutta la colpa io… Infine Michele Misseri racconta del cadavere adagiato in fondo al pozzo mediante una corda. on c’era nessuno. Ho aperto il cofano, ho preso Sarah in braccio. Così l’ho presa, l’ho portata vicino al pozzo, l’ho messa a terra piano piano. L’ho spogliata e poi l’ho messa sopra le due corde. Prima di metterla giù le ho fatto… (L’indagato piange) sapendo che non era battezzata, le ho fatto il segno della croce con la sua mano.

Pm: Con la sua mano?

Misseri: Guidata dalla mia mano.

Pm: Con la mano di Sarah.

Misseri: Cioè l’ho guidata io la mano, ho fatto il segno di croce e poi l’ho messa giù.

«Mi pare che io ho detto: perché lo hai fatto? E lei ha detto: veramente stava dando nu picca di fastidio. Ho detto io: Va bè, c’è bisogno che ammazzi la bambina?. E lei: però è scivolata, non la volevo… è scivolata e… siccome che è scivolata così, indietro, è caduta per terra, però…», racconta Misseri nel corso dell’incidente probatorio riferendo di un colloquio avuto con la figlia Sabrina la sera dopo l’omicidio di Sarah. «E poi da quella seconda sera di questo colloquio ne avete parlato altre volte?», gli chiede il gip Martino Rosati?. Misseri: «Qualche altra volta… qualche volta mi pare che ha detto che si attaccava troppo a Ivano». Il riferimento è al possibile movente dell’omicidio. «Non gli ho chiesto più niente – ha aggiunto Michele – perché alla fine mi sono chiuso dentro di me… mi volevo costituire e non avevo il coraggio… stavo male, proprio male».