Sarah Scazzi, l’avvocato: “Michele aveva paura di Sabrina, pensava lo aggredisse in carcere”

Pubblicato il 22 Novembre 2010 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA

Michele Misseri

Zio Michele aveva paura che sua figlia Sabrina lo aggredisse in carcere. A rivelare l’ennesimo retroscena sul giallo di Avetrana è stato Daniele Galloppa, avvocato di Michele Misseri. Intervenuto nel pomeriggio di domenica 21 novembre nella trasmissione Domenica In, il legale spiega: “Prima dell’incidente probatorio il mio assistito ha chiesto personalmente di parlare con la polizia penitenziaria che era lì presente, per avvertirla che la figlia l’avrebbe anche potuto aggredire nel momento in cui lui andava a riferire determinate circostanze: pensava che potesse succedergli qualcosa”.

Quindi Galoppa ha ricostruito alcune fasi dell’incidente probatorio di venerdì: “Il mio assistito  durante l’incidente probatorio cercava di scorgere la figlia attraverso due agenti della polizia penitenziaria che naturalmente impedivano la visuale. Lui aveva cercato in tutti i modi di far credere agli organi inquirenti che quello che era avvenuto fosse stato un incidente. Dicendo questo, naturalmente, voleva alleggerire la posizione della figlia rispetto a quello che era accaduto”.

L’avvocato ha quindi confermato la ritrattazione della violenza sessuale sul corpo di Sarah da parte di Misseri: “Michele, spiega. “mi ha esternato di non aver mai abusato del corpo della povera Sarah, una volta morta; e di non averle usato violenza già precedentemente al 5 novembre, nel momento in cui appunto siamo stati sentiti dai magistrati, una volta che il mio assistito lo aveva richiesto espressamente e dopo il colloquio avuto con la dottoressa Bruzzone. Sul fatto che non l’abbia detto o che quanto meno non abbia ripetuto quanto era nelle sue intenzioni io non so dire, non sono nella testa del mio assistito, nè tantomeno mi posso permettere di forzarlo in tal senso”.

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