Sarah Scazzi. Sabrina vuole “un libro da ridere”, i legali pensano a Checco Zalone

Sabrina Misseri

Dopo aver pianto e urlato la sua innocenza, dopo essersi illusa di poter uscire dal carcere, ora Sabrina Misseri vuole ridere. Agli avvocati Vito Russo ed Emilia Velletri, che ieri sono andati in carcere a trovarla, Sabrina, che per il gip di Taranto ha contribuito in maniera decisa all’omicidio di Sarah Scazzi, commesso dallo zio Michele, ha chiesto ”un libro da ridere, un libro che la faccia sorridere”. E alla fine la scelta dei legali è finita su ”Cado dalle nubi” del comico pugliese Checco Zalone.

Nel corso dell’incontro di ieri in carcere, gli avvocati hanno anche commentato l’ordinanza con Sabrina, arrivando alla conclusione che le accuse contenute nel provvedimento siano meno pesanti di quanto scritto dalla stampa nei giorni scorsi. Russo e Velletri si riferiscono in particolare al punto dell’ordinanza in cui il gip, parlando di ”azione preordinata” sottolinea che l’omicidio è stato il frutto di un ”impeto improvviso” che ha avuto conseguenze ”più gravi di quelle programmate”.

”Quando avremo tutti gli atti a disposizione – ha detto l’avvocato Velletri – sapremo finalmente quali sono le accuse. Certo è che sui giornali avevamo letto di un ruolo più partecipativo di Sabrina rispetto a quello che poi ha scritto il gip nell’ordinanza”. Sabrina comunque, dopo aver saputo del provvedimento, ”non era contenta – prosegue Velletri – si era illusa di poter uscire, anche se ci aspettavamo questa decisione”.

I legali non hanno ancora deciso che tipo di ricorso faranno. ”Sicuramente ci sarà una impugnazione dell’ordinanza – sottolinea ancora Velletri – ma non abbiamo ancora deciso se ricorrere al Tribunale del riesame o per Cassazione. Quando avremo letto gli atti decideremo”.

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