“Sberle e in ginocchio sui ceci”, “poi digli che è adottato per farlo piangere”: su Facebook gruppo choc per educare i figli

Pubblicato il 25 Agosto 2010 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA

”Ho due figli che picchio ogni volta che sono ubriaca, non avevo mai pensato che potrei picchiarli anche da sobria”. ”Sono d’accordo! Sberle, e poi in ginocchio sui ceci”. ”Legarli a una sedia e prenderli tutti a schiaffoni dalla parte delle nocche”. ”Io li educo col fucile ad aria compressa”. ”Sberle? Ma certo! Se poi date preventivamente sortiscono un esilarante effetto sorpresa”. Sono solo alcuni dei “consigli” dispensati in una bacheca di Facebook, che in meno di 24 ore dall’apertura conta una settantina di adesioni convinte e che l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha provveduto a segnalare all’amministrazione del social network, chiedendone la chiusura immediata per esplicito incitamento alla violenza.

”Il sito, segnalatoci da un utente di Facebook – spiega Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio e consulente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia – compara, quale strategia educativa, l’uso di psicofarmaci alla somministrazione di sberle”. E ce n’e’ un altro, aggiunge, che suggerisce di dire ai bambini che “sono stati adottati per farli piangere. Perché i bambini devono sapere le loro origini. Anche se te le sei appena inventate”.

Alessandro Pedrini, direttore dell’Osservatorio, chiede l’intervento del ministro dell’interno: “Credo che Maroni debba a questo punto dar seguito alle dichiarazioni espresse in merito all’irrigidimento dei controlli del social network, inevitabili davanti all’ascesa di insulti violenti che hanno come oggetto l’infanzia. Va bene la libertà di espressione, ma se questa invade la sfera emotiva e la dignità dei soggetti più deboli qualcosa bisogna pur fare”. Marziale ha provveduto a informare la presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia, Alessandra Mussolini.

Alla denuncia dell’Osservatorio si affianca quella, altrettanto allarmata, dell’Associazione nazionale sociologi che denunciano: su internet c’è una tendenza pericolosa. ”La denuncia dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori mette in risalto una tendenza che assume contorni sociali pericolosi”: e’ quanto sostiene Pietro Zocconali, presidente dell’ Associazione Nazionale Sociologi, in relazione ai siti che incitano i genitori a sedare i figli a suon di sberle o a dir loro che sono stati adottati.

”Dietro ad ogni tastiera ci sono persone – dice Zocconali – che nel caso dei bimbi o dei genitori adottivi possono identificarsi con la tematica e rimanere feriti nella propria sensibilita’. Cosi’ come il rimedio delle sberle potrebbe indurre qualche genitore a pensare che la tattica, che di educativo ha ben poco, possa funzionare e quindi agire di conseguenza”.

“E’ una pericolosa azione di controcultura – aggiunge il sociologo – che potrebbe trovare legittimazione attraverso i canali mediatici. A nessuno e’ consentito di speculare su temi cosi’ sensibili”. ”Le istituzioni devono fare qualcosa per porre rimedio a queste continue offese ai bambini sul web” conclude.