Orgasmo senza fare sesso? Il futurologo assicura: “Entro il 2030”

Pubblicato il 1 Dicembre 2011 - 16:16| Aggiornato il 3 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

foto Lapresse

LONDRA – Il sesso diventerà sempre più virtuale, e nel 2030 si potrà raggiungere l’orgasmo senza contatto fisico. Il futurologo inglese Ian Pearson crede che le persone non avranno più bisogno del sesso già nel 2030. Per avere un orgasmo, con tutte le piacevoli sensazioni che l’atto sessuale comporta, basterà applicare dei microchip sulla pelle. I chips registreranno i segnali ricevuti dal sistema nervoso centrale durante il sesso e poi semplicemente li riprodurranno in ogni momento, se se ne avvertirà il bisogno.

Lo scienziato è certo che questi sensori saranno disponibili per tutti nel prossimo futuro. I sensori saranno abbastanza sofisticati da rilevare e mappare una collezione di stimoli in grado di creare tutte le esperienze sensoriali: che si tratti di una semplice stretta di mano, di un abbraccio o del più completo atto sessuale. In seguito, i sensori stimoleranno il sistema nervoso per creare illusioni di calore, pressione e movimento.

Se qualcuno volesse sperimentare i piaceri del sesso, ma non avesse alcun partner al momento, potrà recarsi in apposite sale speciali per concedersi un orgasmo grazie ai microchip. Inoltre, Pearson ritiene che sarà possibile impiantare tali sensori nel cervello. Di conseguenza, chiunque sarà in grado di avere un orgasmo senza sesso. Sarà sufficiente schiacciare il tasto destro del mouse. Il computer in modalità wireless invierà segnali al sensore per stimolare i gruppi di neuroni responsabili per l’orgasmo.

Il ricercatore britannico è certo che i sensori daranno alla gente l’opportunità di sentire e capire meglio il partner in situazioni di vita reale. E’ certo che chi disporrà di questi chip sarà in grado di provare sia la propria che le sensazioni del proprio partner. E a testimonianza delle proprie asserzioni cita un recente esperimento condotto a Berkeley, in California. Gli scienziati hanno catturato l’attività visiva del cervello umano e ricostruito un video clip con l’aiuto della risonanza magnetica. Hanno scelto a caso 18.000.000 secondi di video su YouTube e hanno poi modellato l’immagine che la macchina della risonanza magnetica avrebbe dovuto mostrare per questo o quel video. Sorprendentemente, i risultati della modellazione e scansione erano quasi identici.

“Questo è un passaggio molto importante verso la ricostruzione di immagini interne. Stiamo aprendo una finestra sul film nella nostra mente” ha detto Jack Gallant, neuroscienziato presso la UC California.