Dalle staminali dei grasso le riserve per curare ferite e ustioni

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 17:26 OLTRE 6 MESI FA

Chi fa fatica a smaltire i chili di troppo da oggi può avere meno sensi di colpa: il grasso è una preziosa ‘banca’ di cellule staminali, da cui ricavare tessuti, cartilagini, muscoli e ossa, per curare ustioni, ferite gravi, malformazioni e ringiovanire mani, collo e viso.

A spiegare queste applicazioni è Valerio Cervelli, professore di Chirurgia plastica ed estetica a Tor Vergata alla vigilia della Conferenza internazionale di chirurgia rigenerativa che si apre domani a Roma. ”Se prima qualche chilo in più poteva essere un problema estetico – spiega Cervelli – adesso, con la chirurgia rigenerativa, il tessuto adiposo prodotto in eccesso dal nostro corpo viene usato per ricavare cellule staminali per rigenerare organi e tessuti. Le staminali vengono estratte non dal grasso, ma dal tessuto vascolare presente nell’adipe, che così può generare osso, cartilagini e sangue”.

Queste nuove tecniche, ormai applicate in molti centri italiani, consentono di usare il materiale biologico del proprio corpo senza avere così alcun problema di rigetto. Gli impieghi sono i più vari. ”Si possono curare ad esempio le ferite gravi che stentano a rimarginarsi – continua Cervelli – e le ulcere croniche, che insieme assorbono il 5% della spesa sanitaria nazionale. E poi ancora le ustioni, le malformazioni facciali”.

Ci sono poi tecniche alternative alla chirurgia plastica-estetica, che usano il tessuto adiposo aspirato dalle adiposità di pancia, cosce e fianchi. Questo, una volta arricchito di fattori di crescita e gel piastrinico, viene reinnestato con punture laddove ce n’è bisogno, per migliorare i volumi del seno, gli zigomi, il collo e le mani. ”Si possono rendere anche più tonici i glutei o ridare armonia ai seni rifatti – conclude Cervelli – se la protesi di silicone è diventata troppo visibile dopo una dieta”.