La nuova Fiat Mio, robot umanoidi e tessuti ‘intelligenti’ a “Stazione Futuro”

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA

Fiat Mio

TORINO – Una mostra che non vuole mostrare i grandi del passato, ma ‘rifare il futuro’: alle Officine grandi riparazioni di Torino dal 17 marzo fino al 20 novembre si terrà “Stazione Futuro –  Qui si rifà l’Italia”, esposizione di nuove tecnologie ‘made in Italy’, per ‘festeggiare’ il 150° dell”Unità d’Italia all’insegna dell’innovazione e del progresso, con una panoramica di come potrebbe variare, tecnologicamente e scientificamente parlando, il nostro Paese nei prossimi 10 anni.

Accolti all’ingresso da un film didattico in cui un signore decanta la bontà di ”cavallette private delle zampe, stufate o brasate, e condite con una salsa che fa un delizioso contrasto con il sapore di base”, esaltando la qualità della cucina del futuro, in cui gli insetti rappresenteranno la prelibatezza per eccellenza. Un modo, quello di aprire la mostra, non proprio ‘gustoso’ per gli amanti della cucina italiana, ma che vuole invitare coloro che entrano ad aprire la propria mente a ciò che vedranno.

Nell’Italia del futuro non potranno certo mancare i robot, ed ecco che Beatrice, robot-hostess della ditta torinese Arneis, guida i visitatori proprio come la Beatrice della Divina Commedia guidò Dante nel Paradiso. Voce umana per il robot capace di interagire con l’ambiente circostante e le persone, ma non con reazioni stereotipate: sensori di movimento le permettono di rilevare la presenza di intralci sul suo percorso e di conseguenza variarlo. Analoghe funzioni per il robot umanoide Icub, somigliante al simpatico fantasmino Casper, che però a differenza di Beatrice è relegato in una teca dove non può esibire le sue capacità.

Esposti alla mostra anche un casco in grado di leggere il pensiero, quasi una cuffia per la leggerezza della sua struttura, permetterà alle persone affette da malattie invalidanti come la Sla o l’ictus, che hanno perso la capacità di parlare, di esprimersi leggendo i propri pensieri. Ma la tecnologia del futuro non è solo utile, ed ecco che il ‘made in italy’ tecnologico strizza l’occhio alla ‘moda’: tessuti che al tatto appaiono normali, ma in realtà ricoperti di particelle dalle dimensioni nanoscopiche che li rendono autopulenti, antistatici, antibatterici, ignifughi ed anche dotati di sensori che eprmettono di monitorare la salute di chi li porta 24 ore su 24.

Utili e alla moda anche nello spazio quindi, con la Dainese che espone il suo Biosuit, leggerissima tuta per astronauti capace di monitorare i parametri medici ma che non mortifica le forme, perchè come spiega lo slogan della ditta: “Non sappiamo quando andremo su Marte. Ma, quando ci andremo, probabilmente vestiremo italiano”.

Non mancano ovviamente i mezzi di locomozione, con la Fiat che propone il concept dell’auto elettrica Fiat Mio, che l’amministratore delegato del Centro Ricerche Fiat, Nevio di Giusto, ha così presentato: “Qui abbiamo portato una proposta estremamente interessante, parliamo di una vettura elettrica molto futuribile, che è stata ottenuta con un processo estremamente innovativo, estremamente interessante, cioè da una raccolta di suggerimenti e di dati di una comunità di giovani che si sono espressi su come vedono loro il futuro dell’automobile”. Tra pubblicità fasulle come “YouYoung, la pillola che ringiovanisce e fa indietreggiare l’invecchiamento”, ancora non realizzate, e proposte tecnologiche più che reali, realizzabili e funzionanti, si descrive l’Italia in un viaggio che crea un ponte diretto tra presente e futuro.