Stonehenge e il culto del Sole: archeologi vicini a svelarne il mistero

Stonehenge

ROMA – Un nuovo passo per gli archeologi nello svelare i misteri di Stonehenge. I due larghi pozzi posizionati sulla via del Corso Neolitico sono allineati con il tramontare ed il sorgere del Sole di mezza estate. Il monumento celtico dunque potrebbe essere stato un luogo per il culto del Sole. Questa sarebbe una conferma per gli archeologi che hanno sempre ritenuto che il sito fosse stato costruito su basi di eventi astronomici.

Il Sole aveva un’importanza fondamentale nelle società agricole preistoriche, ma i riti ad esso collegati rimangono un mistero per gli archeologi. Vince Gaffney, autore delle ricerche che hanno individuato i due pozzi, crede che la scoperta aiuterà a comprendere quando e come alcuni rituali venivano celebrati: “E’ la prima volta che osserviamo un collegamento tra Stonehenge ed eventi astronomici e questo permette di definire in modo più sofisticato come alcuni rituali venivano celebrati sul Corso e nell’ampio paesaggio. Questa emozionante scoperta indica che Stonehenge è stato sicuramente un monumento molto importante, sebbene non l’unico, anche in periodi precedenti a quelli stimati”. Secondo Gaffney infatti il sito veniva utilizzato per rituali anche 5 mila anni prima della costruzione del monumento dalle grandi pietre.

Paul Garwood, docente di preistoria dell’università di Birmingham, ha detto: “Le nostre conoscenze dell’antico sito che esisteva attorno a Stonehenge stanno crescendo sempre più in relazione all’analisi geofisica del territorio.  Possiamo vedere in dettagli maggiori non solo nuovi monumenti, ma interi paesaggi per le passate attività umane, grazie alla conservazione nei migliaia di anni di buche e fossati rinvenuti nel sito archeologico. Questo progetto istituisce un nuovo quadro complementare per lo studio del paesaggio di Stonehenge”.

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