Il misterioso “uomo corto” di Sumatra: l’orango di Pendek

Pubblicato il 8 Settembre 2011 - 21:42 OLTRE 6 MESI FA

SUMATRA – L’orango di Pendek, detto anche “uomo corto”, è un primate misterioso perché osservato solo da lontano dagli scienziati. Vive rintanato nelle foreste dell’isola di Sumatra ed ora che la deforestazione del territorio sta riducendo il suo habitat gli avvistamenti sembrano essere aumentati.

La particolarità di questo primate risiede nel suo mescolare i tratti tipici di scimmie come gli oranghi e i gibboni a dei tratti quasi umani: spalle larghe, lunghe braccia, pelo fulvo o color miele con capigliatura accentuata, altezza tra 1,20 e 1,50 metri e posizione ben eretta. Si ciba di frutta. tuberi e vegetali, ma c’è chi dice di averlo visto mangiare piccole larve, pesce e carne di rinoceronti morti intrappolati in fosse.

Sebbene l’orango di Pendek sia una creatura singolare che da oltre 100 anni viene inseguita dagli scienziati, la popolazione locale non gli ha attribuito alcun tipo di potere mistico, come invece accade per tigri, pitoni ed altri serpenti che rappresentano spiriti o animali totem tribali. Anzi, probabilmente per la sua figura troppo umana, da ”uomo corto”, e per la sua forza questo primate è fortemente temuto.

Debbie Martyr studia questi singolari primati dal 1980 ed ha parlato del suo primo avvistamento: “Era relativamente piccolo, immensamente forte, un primate non umano. Ma era davvero fragile, questa era la cosa strana. A prima vista ricorda un siamango o un agile gibbone sotto steroidi, ma non somiglia ad un orango tango. Le proporzioni sono molto diverse. Ha il fisico di un boxeur, con la parte superiore del corpo molto sviluppata, ed ha un colore bellissimo, è bipede e scappa quando viene avvistato”.

Dopo 15 anni di ricerche insieme al fotografo Jeremy Holden, finanziate dalla Fauna and Flora International, la Martyr non è riuscita ad ottenere una foto dell’orango di Pendek, che rimane il misterioso ”uomo corto” della giungla di Sumatra, avvistato per l’ultima volta nel 2009 dal gruppo di ricerca di Hans Brunner, che ha trovato ed analizzato dei peli nella foresta che appartengono al primate, e che ancora si cela nei meandri della foresta.