Guido Bertolaso riesce nell’impresa di irritare anche quando decide di lasciare. Il tam tam sulle sue presunte dimissioni indispone perché il capo della Protezione civile si ostina a lasciar intendere che sia solo ed esclusivamente una sua decisione e che gaffes e inchieste non c’entrino nulla. Il tutto come se il rimprovero ufficiale del di solito compostissimo ministro Franco Frattini non ci sia mai stato e come se bastasse una conferenza stampa sboccata e discutibile per archiviare lo scandalo che ha travolto la Protezione civile.
L’atteggiamento è sempre lo stesso, è quello di uno che se gli portassero davanti Gesù Cristo chiederebbe perplesso: ma chi è costui?
Bertolaso, parlando da Udine lunedì 10 maggio, ha ricordato che già nel 2008 “risolta l’emergenza rifiuti in Campania” aveva chiesto di “andare in pensione”. Poi, però, è arrivato il terremoto in Abruzzo e il Guido Nazionale ha dovuto suo malgrado rimettere la giacca con lo stemma dell’Italia e rimandare l’agognato riposo. Neppure il tempo di celebrare il “modello L’Aquila” che è arriva l’inchiesta sul G8, la Monica “sconocchiatrice” e il tramonto del sogno della Protezione civile spa.
Di certo c’è che Silvio Berlusconi ha già pronto il nome del suo successore, l’ex Prefetto dell’Aquila e capo del Sisde Franco Gabrielli. Ma nei progetti del presidente del Consiglio c’è un periodo di affiancamento, per essere sicuri che anche il nuovo capo impari il modello di conduzione di Bertolaso. Il passaggio di consegne, a meno di sorprese, sarà dopo l’estate: a settembre, secondo il quotidiano La Repubblica, a dicembre secondo lo staff di Bertolaso.
Il capo della Protezione civile dal canto suo, dopo che la conferenza stampa di Palazzo Chigi si è trasformata in un autogol per la gaffe su Bill Clinton e le ‘Moniche’ ha ribadito: “Non fuggo e non mi dimetto. C’è un percorso stabilito da tempo insieme a Berlusconi e quando sarà concluso portò finalmente togliere il disturbo”. Ma non tutti sono convinti dell’epilogo “naturale”: Emma Bonino dubita che Bertolaso arriverà a settembre perchè “tutto dipende da come evolve il dossier” sullo scandalo G8.
“Gli uomini passano e debbono passare – ha sentenziato Bertolaso – L’importante è che resti la Protezione civile”. Che di sicuro, occorre farsene una ragione, sopravviverà anche senza l’uomo che la dirige ininterrottamente da poco meno di un decennio.