Se siete utenti di Twitter mediamente attivi, avrete senz’altro visto circolare i dati di una ricerca che si chiama “G20 Influencers” e definisce le 10 persone più influenti su Twitter in ognuno dei paesi del G20.
Per quanto riguarda l’Italia, si conferma l’influenza di personaggi noti e attivi in rete nel campo politico e in quello giornalistico, tant’è che ci viene detto quanto segue: “The top 10 list of key influencers in Italy is occupied exclusively by journalists and politicians and highlights that Italian business leaders haven’t yet fully engaged with the site”.
Chi è un “influencer” del web? Teoricamente è una persona in grado di orientare opinioni e scelte in base a una autorevolezza acquisita grazie al mestiere che fa o alle relazioni che ha.
Fin qui ci siamo.
Ecco l’elenco dei primi 10 influencer italiani: Roberto Saviano, Arianna Ciccone, Beppe Grillo, Andrea Sarubbi, Luca Sofri, Beppe Severgnini, Gianni Riotta, Pippo Civati, Giuliano Pisapia.
Ognuno di loro ha il suo fiore all’occhiello: Sarubbi i suoi tweets di #opencamera, Grillo il suo blog fra i dieci più visitati al mondo, Sofri perchè con il Post sta facendo un gran lavoro per dimostrare che si può fare ottima stampa quotidiana online… ma qualcosa proprio non torna.
Procediamo con ordine.
Il parametro utilizzato è il cosiddetto Klout Score, risultante di tre variabili generate da Klout, piattaforma di social networking che misura l’influenza delle persone in rete. Provate a misurarvi anche voi, vedrete che le informazioni relative alle vostre attività sono organizzate in:
1. True reach: quante persone influenzate
2. Amplification: qual è l’ampiezza di questa influenza
3. Network Impact: influenza del network dei vostri contatti
Ciò che però appare curioso, nella ricerca, è che i Klout Score dei 10 italiani non sono poi così alti. E non solo se confrontati con il 92 di Barack Obama, ma anche se paragonati ad altri utenti certamente meno conosciuti, ma altrettanto seguiti ed evidentemente influenti, in rete.
Molti dei nostri amici hanno punteggi pari o più alti di quello di Beppe Grillo!
Questa è la classifica ufficiale:
Roberto Saviano = 73
Arianna Ciccone= 73
Pippo Civati= 71
Beppe Grillo= 69
Andrea Sarubbi= 69
Beppe Severgnini= 67
Gianni Riotta= 67
Sandro Ruotolo= 65
Giuliano Pisapia= 62
Noi Sapevatelos, che come si sa passiamo il tempo a dichiararci ovvietà, abbiamo voluto fare un gioco.
Abbiamo controllato quale fosse il Klout Score di alcuni a caso, tra i nostri followers e anche tra i nostri amici, così che non ci sia da temere che stiamo tentando di “omaggiare” qualcuno.
Ecco la top 10 list of key influencers in Italy (nella vulgata dei Sapevatelos):
Ubimaggio, Dio Onnipotente = 71 (ex aequo con Civati)
Insopportabile= 68 (a un punto da Grillo)
Betman, Johnny Palomba = 67 (ex aequo con Riotta e Severgnini)
Matteo Grandi = 66; ItsCetty = 65; Umb80 = 64 ; Astridrome, Fraq e Nomfup = 63 (tutti sopra Pisapia)
Parliamo di cose serie. Perchè abbiamo fatto questo gioco?
Semplice. Perchè l’utilizzo più interessante di Klout riguarda certamente le aziende che possono così pianificare azioni di social media marketing. Starbucks e la Virgin America sono solo alcuni dei grandi colossi che hanno già utilizzato Klout per le loro operazioni commerciali.
Dunque la domanda che ci facciamo è: non sarà che questa ricerca parte piuttosto dai nomi per poi indicare il punteggio Klout?
I personaggi della classifica ufficiale hanno un’indiscussa popolarità e autorevolezza in rete, del resto Twitter non è nuovo a classifiche di “seguibilità” i cui protagonisti corrispondono… ma se la matematica non è un’opinione, quando si parla di social network sarebbe il caso di farla sempre seguire da qualche osservazione di stampo più speculativo.
Solo per fare un esempio, se sono un’azienda che deve investire risorse online, forse mi aspetto una maggiore complessità del dato. Altrimenti, se parlare a uno che si fa chiamare Dio Onnipotente equivale a parlare con un “influencer” dichiarato e certificato, qualche dubbio viene. Non sulle persone ma su i parametri che giustificano gli investimenti, sia chiaro.
Ovviamente nessuno dei guru di Twitter in questi giorni si è dedicato a una verifica, tutti presi dalla principale attività dell’uccellino blu in versione italica: omaggiarsi a vicenda. Perchè ogni socialnetwork ha dentro di sè un demone, spesso con caratteristiche tutte locali alle quale nessuna ricerca potrà mai dare soluzione. Ma magari voce sì.
Da ultimo, poichè in calce ai dati online c’è un indirizzo di posta elettronica al quale scrivere, vi invitiamo a calcolare il vostro Klout Score e, se siete sopra il 62 di Pisapia, a segnalarlo.
Influencer che non siete altro!