Università: Tremonti taglia, Gelmini spreca: 6 miliardi di euro per la ricerca nel sud non utilizzati

Pubblicato il 30 Marzo 2011 - 20:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I tagli da una parte i soldi europei non spesi dall’altra. E’ l’impietosa fotografia dell’università italiana che emerge da un’inchiesta di Corrado Zunino su Repubblica.

I tagli, è noto, sono quelli voluti dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti: “sforbiciate” che hanno portato più volte gli studenti a scendere in piazza. I fondi, invece, sono i cosiddetti Pon (Programma operativo nazionale) sulla Ricerca e competitività, i più generosi tra i fondi strutturali dell’Unione Europea, previsti per l’arco temporale 2007-2013.

Spiega Zunino che, dopo aver fallito l’obiettivo di spenderli già nel periodo tra il 2000 e il 2006, ora il ministero guidato da Mariastella Gelmini è sull’ottima strada per lasciarsi sfuggire anche questa occasione. E non di spiccioli si tratta. A disposizione “del ministero delle Finanze (Tremonti) e operativamente del Miur (Gelmini) – spiega Repubblica – 6,2 miliardi da destinare alla ricerca e sviluppo in quattro regioni a reddito basso: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. I luoghi attraverso i quali questi denari avrebbero dovuto essere impegnati sono individuati innanzitutto nelle università, leve, sostiene l’Europa, di buona produttività, presidi di un’economia fondata sulla ricerca”.

Soldi che se fossero investiti come si deve, chiarisce Zunino, porterebbero il pil speso per l’istruzione nelle quattro regioni dallo 0,78 all’1,22%, più di quanto si spende al nord. Eppure, scrive Repubblica, “secondo le stime della società Vision, basate sui dati della Ragioneria di Stato, allo scorso febbraio i fondi impegnati erano stati il 19,88% (1,62 miliardi) e i pagamenti il 10,37% (644,6 milioni). Un risultato peggiore di quello realizzato dai governi succedutisi tra il 2000 e il 2006”.

Il sottosegretario all’Istruzione Guido Viceconte ammette che i ritardi ci sono e li spiega con la dipendenza dei fondi da due distinti ministeri. Non a caso, tra i dirigenti del programma Pon è saltata più di qualche testa. L’opposizione, però, protesta. Zunino cita il deputato Pd Sandro Gozi, autore sul tema di un’interrogazione parlamentare: “Non ci sono soldi pubblici e sui fondi europei per la ricerca il governo riesce a impegnare, dico impegnare non spendere, una cifra che oscilla tra il 14 e il 20 per cento a seconda delle voci che consideriamo. Mi sembra una scandalo la cui gravità viene sottovalutata”.