Vaiolo, scienziati pubblicano la “ricetta” per creare un virus simile. Rischio imitatori?

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 23 Gennaio 2018 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
virus-vaiolo

Vaiolo, scienziati pubblicano la “ricetta” per creare un virus simile. Rischio imitatori?

ROMA – Hanno ricreato in laboratorio un virus molto simile al vaiolo e hanno pubblicato la “ricetta” seguita sulla rivista scientifica Plos One. Una decisione, quella dei ricercatori dell’università di Alberta in Canada, che ha scatenato il dibattito nel mondo scientifico per il rischio che imitatori malintenzionati possano provare a replicare il virus. Non solo infatti il vaiolo è considerata una delle malattie più terribili, ma dopo che è stato debellato le vaccinazioni sono state sospese negli anni Ottanta e ora la popolazione non è dotata di una immunità di gregge e il rischio di epidemie sarebbe altissimo.

Il virus ricreato si chiama Hpxv, dal nome horsepox virus, ed è stato ottenuto a partire da singoli frammenti di Dna reperiti sul web con una spesa inferiore ai 100mila dollari. Il risultato finale elaborato dai ricercatori di Alberta è stato un microrganismo ricostruito che è un parente stretto del pericoloso virus del vaiolo e tutto il procedimento è stato descritto e spiegato nell’articolo pubblicato su Plos One. L’obiettivo dell’esperimento era quello di individuare una tecnica per creare vaccini più sicuri per il vaiolo rispetto a quelli già esistenti e con costi ridotti.

Un obiettivo teoricamente nobile dunque, ma che ha sollevato due questioni. La prima, sollevata dalla rivista Science, riguarda l’utilità: il vaiolo è una malattia debellata e mancava dunque la necessità di avere nuovi vaccini. Inoltre, come commentato da Stephan Becker dell’università di Marburgo, in Germania: “Questo studi semplicemente non aggiunge nulla alle conoscenze sul virus”.

La seconda, sollevata dalla comunità scientifica, riguarda la pubblicazione per intero della tecnica eseguita e soprattutto del fatto che il virus è stato ricostruito trovando online i vari ingredienti a costi contenuti. Thomas Inglesby, che dirige il Center for Health Security della Johns Hopkins University, ha definito la pubblicazione dell’articolo un “serio errore”: “Pubblicare l’articolo è un errore serio. Il mondo ora è più vulnerabile al vaiolo”. Una opinione condivisa anche da Andreas Nitsche del Robert Koch Institute in Germany, che ha commentato: “Se qualcuno vuole ricostruire un altro virus simile ora troverà tutte le istruzioni per farlo in un solo posto”.