Xenotrapianto vietato in Italia: ricerca sul cancro condannata a fermarsi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2013 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA
Xenotrapianto vietato in Italia: ricerca sul cancro condannata a fermarsi

Una cavia da laboratorio (Foto LaPresse)

ROMA – Il Senato italiano ha approvato il divieto di xenotrapianti, condannando così la ricerca sul cancro in Italia a fare un passo indietro e a fermarsi. Trapiantare tessuti di specie diverse, ad esempio dagli animali all’uomo e viceversa, diventa proibito con la modifica restrittiva dell’Italia alla direttiva Europea in campo di sperimentazione.

Lo stop allo xenotrapianto però condanna la ricerca scientifica sul cancro e sul diabete, e non solo i ricercatori ma anche i malati, come spiega Marco Pierotti, direttore scientifico della Fondazione Irccs a Daniele Banfi di La Stampa:

“«Una decisione che di fatto rappresenta una pessima notizia per i malati di cancro prima ancora che per i ricercatori. Negli ultimi 10­15 anni, infatti, abbiamo assistito a una rivoluzione in campo oncologico e la com­prensione dei meccanismi molecolari che sottendono alla malattia ha permesso di progettare terapie sempre più mirate: grandi risultati ottenuti grazie anche agli xenotrapianti, ora non più permessi»”.

Gli xenotrapianti sono il futuro della ricerca, perché permettono di studiare come i tumori si comportano e mutano, spiega ancora Pierotti, e dunque sono vitali per la ricerca scientifica:

“«Alla luce di queste evidenze, se il testo del Se­nato fosse convertito in legge definitiva, per l’Italia si prospetterebbe il blocco della ricerca sul cancro. Un ostacolo alla genialità dei ricercatori, un danno ai malati e il distacco dai Paesi più avanzati che, invece, stanno investendo nella ricerca biomedica»”.

Proprio per protestare contro il testo approvato in Senato l’associazione Pro-test Italia, che riunisce ricercatori e i favorevoli alla sperimentazione, ha indetto per il 19 settembre a Montecitorio a Roma la manifestazione “Non c’è futuro senza ricerca“, per chiedere al Parlamento di recepire la direttiva Europea in ambito di sperimentazione senza però imporre pericolose restrizioni come il divieto di xenotrapianti e la condanna allo stop per la ricerca contro il cancro.