Yara, criminologi del Tg5: “Movente di natura sessuale”

Pubblicato il 27 Febbraio 2011 - 21:36 OLTRE 6 MESI FA

BREMBATE SOPRA – Un impulso irrefrenabile, il rifiuto della piccola Yara, la rabbia e infine l’omicidio. Potrebbe essere stato natura sessuale il movente dell’assassinio di Yara Gambirasio secondo quanto ricostruito da quattro criminologi interpellati dal Tg5. ”Eliminata la pista dell’estorsione e della vendetta, quello sessuale e’ il movente piu’ accreditato nelle ultime ore”, ha detto Massimo Picozzi. Secondo il criminologo Vincenzo Mastronardi, si tratterebbe di un omicidio ”di natura sessuale, non un semplice tentativo di approccio, ma convintamente sessuale”.

Per Carmelo Lavorino, l’aggressore ”ha perso il controllo, ha cercato di effettuare un’aggressione sessuale nei confronti della piccola, ma quando ha capito di essere andato oltre, ha temuto di essere denunciato e di perdere il rispetto e la dignita’ e di vedere infangata la propria situazione sociale: cosi’ e’ passato all’atto distruttivo aggressivo”. ”E’ un’aggressione premeditata volta ad avere la disponibilita’ sessuale di Yara e poi a liberarsene”, concorda la criminologa Roberta Bruzzone. Sulla base delle prime informazioni successive al ritrovamento del corpo della tredicenne di Brembate, i quattro criminologici hanno tracciato un profilo del possibile assassino.

”L’ipotesi piu’ probabile e’ che possa essere un predatore sessuale – ha detto Vincenzo Mastronardi – giovane, ma non eccessivamente, intorno ai 30 anni. Si muove agevolmente perche’ abita in quella zona. Il corpo lo ha rilasciato mosso da un rigurgito di pietas cristiana”. La tesi del criminologo Carmelo Lavorino e’ che si tratti del ”classico soggetto insospettabile, di buona famiglia, con dei figli della stessa eta’ della vittima e che gode della sua fiducia, proprio perche’ era considerato soggetto non pericoloso e che ha potuto abbattere le difese della vittima grazie al rapporto di frequentazione, di conoscenza e di fiducia”.

Per Roberta Bruzzone si tratterebbe di ”una persona che Yara conosceva e di cui probabilmente seppur minimamente si fidava, abbastanza da seguirlo senza particolari problematiche”. ”L’ipotesi – conclude Massimo Picozzi – e’ che si tratti di una persona che conosceva la ragazza e che sul suo corpo aveva delle fantasie perverse oppure qualcuno di occasionale che sempre per queste fantasie ha prima adescato e poi aggredito Yara Gambirasio”.