Acqua su Marte, vietato avvicinarsi: rischio contaminazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Ottobre 2015 - 19:50 OLTRE 6 MESI FA
Acqua su Marte, vietato avvicinarsi: rischio contaminazione

Acqua su Marte, vietato avvicinarsi: rischio contaminazione (Credit Photo: Nasa/Jpl)

ROMA – Vietato avvicinarsi all‘acqua su Marte. Anche se il rover della Nasa Curiosity potrebbe raggiungere i ruscelli stagionali scoperti sul pianeta rosso, non potrà avvicinarsi per indagare se ci sia o meno vita. Il motivo? Rischierebbe di contaminare l’eventuale fauna extraterrestre, una contaminazione che è vietata dal trattato Onu sull’esplorazione dello spazio.

Matteo Marini su Repubblica spiega che una risoluzione dell’Onu e un trattato internazionale impediscono al rover di avvicinarsi ai luoghi dove potrebbe trovarsi la vita se il robot rischia di contaminare la zona:

“L’Outer Space Treaty (Trattato sullo spazio extra atmosferico) e, prima ancora, la risoluzione Onu 2222 del 1966, impongono agli Stati di “evitare la dannosa contaminazione dello spazio e dei corpi celesti”.  Anche se può sembrare una precauzione eccessiva, è un’eventualità tenuta ben presente quando un veicolo viene inviato su un altro pianeta per esplorarne il suolo. I microrganismi hanno dimostrato di poter resistere anche a condizioni proibitive e, anche dopo un viaggio di centinaia di milioni di chilometri, come quello percorso da Curiosity per mesi nello spazio profondo, non si ha la certezza che gli eventuali “passeggeri” possano aver resistito alla traversata”.

Gian Gabriele Ori, professore di Geologia all’Università D’Annunzio di Pescara e Chieti e membro del comitato esecutivo del Mars exploration program analysis group della Nasa, ha spiegato a Marini che la questione è delicata:

“Anche quando Curiosity ha trovato tracce di metano, che può suggerire la presenza di forme di vita, ci si è chiesti: e adesso che si fa?. C’era l’eventualità di dover sospendere la missione. Volendo ci si potrebbe arrivare, in fondo Opportunity è ancora lì che gira dopo più di dieci anni e Curiosity ha un’autonomia e una velocità maggiore grazie al motore nucleare. Ma bisogna stare molto attenti, se si dovesse dichiarare una “special region” dove si trova il rover, se vedo qualcosa che mi suggerisce la presenza di vita, mi devo fermare. Non ci posso andare. Se la missione per qualche motivo dovesse trovarsi in una di queste “special region” bisognerebbe sospenderla altrimenti sarebbe grave”.

Anche Mars 2020, la prossima missione della Nasa, dovrà evitare la regione proibita per evitare contaminazioni. Una prudenza che si rende necessaria poiché i rischi di inquinare altri mondi sono alti:

“Nonostante uno studio pubblicato su Nature nel 2013 abbia contestato un’eccessiva “apprensione” nei confronti di Marte, i protocolli sono aggiornati e applicati regolarmente dal Cospar. Una sterilizzazione via via più efficace in base al tipo di missione che un certo modulo è chiamato a compiere, e quella di Curiosity non prevede la ricerca di forme di vita e il diretto contatto con un ambiente che la possa ospitare:

“Non c’è mai la certezza al 100 per cento di avere sterilizzato completamente, questo porterebbe anche a costi elevatissimi, per questo vengono evitate le “special region” – conclude Ori – e contaminare Marte con dei microrganismi di origine terrestre vorrebbe dire mandare a monte tutta la ricerca”.