Vercelli, a 16 anni si impicca per non tornare in Albania

Pubblicato il 14 Maggio 2010 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA

Si è uccisa per non tornare in Albania, dov’era nata. A sedici anni Edlira Gjeci si è impiccata con un cavo della televisione nella stanza dei genitori. La mamma era a fare la spesa, la sorellina di undici anni in gita.

Il padre era invece lontano, tornato in Albania da tre mesi per seguire i terreni che aveva lì. Per questo si è uccisa, Eda, come la chiamavano i suoi compagni dell’istituto magistale “Rosa Stampa”: temeva di dover seguire il padre di nuovo a Kavaja, la cittadina dov’era nata vicino a Durazzo.

Ma lei non voleva lasciare la sua vita in Italia, la sua scuola. Amava studiare, aveva una media dell’otto, nove in italiano. La preside della scuola dice che “aveva una predisposizione naturale per le lingue”, che passava i pomeriggi a studiare.

I compagni la descrivono come una ragazza introversa, timida, studiosa. Ora potranno possono portarle solo una rosa su quello che era il suo banco.

I parenti di Eda premono per riportarla presto in Albania, dove lei non voleva tornare. Non hanno neppure permesso una cerimonia a Vercelli.

Nel silenzio lascerà l’Italia, nel silenzio discreto in cui è vissuta e in cui se n’è andata, senza lasciare neppure un bigliettino, Eda. Solo i pensieri affidati al suo computer che la polizia ha già sequestrato, in cerca di tracce utili per le indagini.

Chi la conosce, sa delle sue angosce. “I genitori non le hanno mai fatto mancare nulla, ma lei aveva paura di non riuscire a realizzarli, quei suoi sogni”, raccontano a scuola.

Per non farseli portare via, Eda quei sogni se li è portati con sé, dove nessuno potrà più rubarglieli.