Bibione, “La figlia disabile dà fastidio agli altri clienti. Mangiate in orari diversi “

Pubblicato il 29 Luglio 2010 - 16:49| Aggiornato il 2 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

L’albergatore gli ha detto di far mangiare la figlia disabile in orari diversi dagli altri clienti e loro, per non subire l’umiliazione, hanno immediatamente fatto le valigie interrompendo la settimana di vacanza al mare con la piccola di quattro anni. Ma prima di lasciare l’albergo di Bibione hanno dovuto pagare 500 euro di penale per aver anticipato la partenza.

La coppia di Bassano del Grappa che ha denunciato l’episodio è decisa però a farseli restituire e per avere indietro almeno i soldi della ‘penale’ si è rivolta all’Unione dei Consumatori. ”Da quanto ci ha raccontato il padre – spiega il presidente dell’Unione consumatori regionale Antonio Tognoni sul Corriere del Veneto – sono state poste condizioni inaccettabili e discriminatorie nei confronti della bambina, che è affetta da una sindrome congenita e per esprimersi emette alcuni suoni: sono proprio questi vocalizzi la materia del contendere”.

L’Unione consumatori ha già inviato una lettera ai proprietari dell’albergo (e per consocenza agli assessorati regionali competenti), intimando la restituzione dei 500 euro. ”Come si fa a dire che la piccola disturbava gli altri clienti dell’albergo quando ci sono bambini che strillano, piangono, fanno capricci e a nessuno viene in mente di allontanarli?”, dice all’ANSA Tognoni, al culmine dell’indignazione.

”I genitori sono persone dignitosissime che vogliono riavere solo quei 500 euro per non subire, oltre al danno, anche la beffa – racconta ancora Tognoni – Voglio pensare che all’albergatore la situazione sia sfuggita di mano. Ma comunque è una vicenda inaccettabile che viola anche la legge contro le discriminazioni dei disabili”.