Anoressia e bulimia: la paura dell’età che avanza fa ammalare sempre più quarantenni

Pubblicato il 20 Ottobre 2010 - 15:12 OLTRE 6 MESI FA

I disturbi dell’alimentazione come anoressia e bulimia colpiscono soprattutto le adolescenti, ma sempre più sono i casi tra le quarantenni. Le cause? Tra le tante ci sono la mancanza di affetti, ma anche i primi ‘sintomi’ dell’arrivo dell’età matura.

Lo hanno spiegato oggi, 20 ottobre, a Milano gli esperti nel lanciare una campagna per sensibilizzare i cittadini al problema. Secondo i dati di Aba, associazione che da 20 anni si occupa di disordini alimentari, ”ogni due ore un italiano si ammala di un disturbo di questo tipo. La maggior parte sono donne: circa il 5% delle giovani tra i 13 e i 35 anni soffre di anoressia e bulimia, ma l’incidenza sta salendo anche tra le quarantenni e gli uomini, facendo arrivare la cifra a 3 milioni di persone”.

Nell’esordio di queste patologie anche in età più matura ”certamente ci sono fattori di carattere psicologico importanti – spiega Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla salute del Comune di Milano -: anche una città molto dinamica come Milano contribuisce sicuramente a esasperare un po’ le conflittualità interiori. Oltre alla mancanza di un’affettività vera, credo che nelle quarantenni ci sia un altro fattore psicologico importante, che è l’esasperazione della propria fisicità del volersi sentire sempre giovani. Una cosa che può determinare o la disperata ricerca di interventi estetici, o in altri casi scompensi psicologici quando non diventano patologie di carattere psicotico”.

Nonostante le cifre di chi è malato siano sottostimate, spiega la presidente di Aba Fabiola De Clercq, ”oggi si può guarire: però più tempo passa per arrivare alla terapia, più tardi ci sarà la guarigione. Oggi in Aba vediamo purtroppo anche un aumento esponenziale di bambine, 10-12 anni, ma anche più piccole ancora. E proprio la solitudine è la catastrofe sulla quale si insediano questi disturbi alimentari”.

Con la campagna presentata oggi, 20 ottobre, e realizzata gratuitamente dall’agenzia Ogilvy, saranno affissi in tutta Milano dei cartelloni in cui ”fotografie di ragazze in salute, sorridenti, aperte alla vita e alle sue scoperte – conclude Landi – testimoniano che di anoressia e bulimia si può guarire: un messaggio di solidarietà e fiducia alle giovani che soffrono in silenzio”.