Apple e iPhone ‘low cost’, “minori sfruttati in Cina”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2013 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA
Apple e iPhone 'low cost', "minori sfruttati in Cina"

Apple e iPhone ‘low cost’, “minori sfruttati in Cina”

PECHINO (CINA) – Apple ancora sotto accusa per le condizioni di lavoro degli operai nelle fabbriche cinesi. L’azienda Pegatron, azienda di Taiwan, cui la Apple si è rivolta proprio per cercare di diversificare la produzione, è stata denunciata dalla China Labor Watch, una Ong con sede a New York citando più di 80 violazioni del codice lavorativo, industriale e ambientale.

La lista fornita dalla Clw è davvero lunga e varia – scrive Ilaria Maria Sala per La Stampa –  dal mancato rispetto delle leggi ambientali, all’abitudine (comune in molte altre aziende cinesi) di sequestrare i documenti dei lavoratori per impedire che vadano altrove, alle difficili condizioni di vita all’interno delle fabbriche sino allo sfruttamento del lavoro minorile.

Stipendi bassi, tante ore di straordinario (alcune non retribuite) ma, soprattutto, sfruttamento del lavoratore minorile. Quanto ci costa davvero l’iPhone low cost? Forse troppo in termini di mancati diritti.

Secondo Clw, dunque, i 700 mila operai di Pegatron, distribuiti su tre fabbriche diverse (due nella zona industriale di Shanghai, la terza fuori Suzhou), lavorano dalle 66 alle 69 ore settimanali, un totale che è dunque più alto del limite massimo di 60 ore autoimpostosi dalla Apple stessa. Il gruppo americano, in seguito alle accuse della Clw, ha annunciato di voler nuovamente inviare auditor nelle fabbriche cinesi che producono per suo conto per controllare la fondatezza delle accuse.