Area 51, marcia per liberare gli alieni. Aderiscono in 500mila

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 15 Luglio 2019 - 11:50 OLTRE 6 MESI FA
Area 51, nel weekend marcia per liberare gli alieni. Aderiscono in 500mila

Area 51, marcia per liberare gli alieni. Aderiscono in 500mila (foto Facebook)

ROMA – Da Porta Pia all’Area 51, in Nevada, il passo sembra lungo ma c’è, in realtà, un elemento che li accomuna: il 20 settembre. Quel giorno, nel 1870, Roma fu presa diventando capitale d’Italia grazie ad una breccia aperta proprio a Porta Pia e quel giorno, quest’anno, più di mezzo milione di persone si sono date appuntamento per aprire una breccia in un altro muro, quello di una delle aree più segrete degli Stati Uniti d’America: l’Area51.

Obiettivo liberare gli alieni. O almeno vederli. E non c’è niente da ridere. Non c’è niente da ridere perché l’idea della ‘marcia sull’Area 51’ è l’ennesima dimostrazione che viviamo in un epoca in cui non contano più i dati di fatto né le evidenze scientifiche, un’epoca in cui non crediamo per questo a niente ma siamo pronti a credere a tutto. Nata come uno scherzo, con un post su Facebook che ha iniziato a raccogliere like e adesioni fino a che il suo stesso autore ha dovuto sottolineare che non aveva in mente una marcia reale e che comunque non è responsabile per chi davvero si presenterà in Nevada, l’idea ha preso piede.

Sempre più. Al punto che oggi siamo a quasi 800mila adesioni con l’Us Air Force che si è sentita in dovere di intervenire e con la sua portavoce, Laura McAndrews, sul Washington Post ha ricordato che si tratta di un’area militare per “scoraggiare chiunque voglia tentare di entrarci”. Non c’è però da stupirci se quasi un milione di persone vogliono andare a vedere gli alieni, tra l’altro correndo come un Manga giapponese (perché questo prevede l’iniziativa), e la segretissima Area protagonista di tanti film. Non c’è da stupirsi perché, durante le ultime presidenziali, non ci siamo stupiti quando la candidata democratica Hillary Clinton è stata accusata di fare sedute spiritiche ed invocare il diavolo in un ristorante.

Al di là dell’Atlantico qualche virile macho americano ha preso così sul serio la cosa – che ovviamente era una bufala, una notizia falsa o una menzogna come preferite chiamarla – da andare a sparare davanti a quel ristorante diabolico. Al di qua invece la notizia fu rilanciata e ritwittata da un giornalista italiano che oggi fa il presidente della tv pubblica, la più grande azienda culturale del Paese… Non c’è da stupirsi perché negli ultimi anni abbiamo visto in Parlamento e al governo onorevoli e senatori che denunciavano come gli Usa controllassero la loro popolazione con i chip sottopelle, altri che pensavano e pensano che sulla Luna non ci sia andato nessuno e che l’allunaggio sia stato tutta una messa in scena.

E l’elenco potrebbe essere lunghissimo passando dai vaccini alla forma della Terra ma, per dignità, meglio è non andare oltre. E non c’è da stupirsi perché le fake news, le bugie, esattamente quelle di Pinocchio che fanno crescere il naso e hanno le gambe corte, sono niente meno che “libertà di espressione”. E questo non è uno scherzo, ma l’amara e sconsiderata uscita di circa un anno fa del sottosegretario con delega all’editoria Vito Crimi. Quello con i capelli lunghi e biondi per intendersi che ogni tanto è anche in grado di volare…