Autismo: neuroni con troppe sinapsi all’origine di una particolare forma all’interno dello spettro autistico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Ottobre 2021 - 16:21 OLTRE 6 MESI FA
Autismo neuroni sinapsi

Autismo: neuroni con troppe sinapsi all’origine (Ansa)

Autismo: neuroni con troppe sinapsi una delle cause. Neuroni con troppe sinapsi: è in queste singolari cellule nervose la causa di una particolare forma di autismo.

La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, si deve ai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Rovereto e dell’Università di Pisa.

Autismo: neuroni con troppe sinapsi una delle cause

E potrà guidare lo sviluppo di futuri trattamenti farmacologici per ripristinare tali alterazioni nei neuroni.

Nello specifico gli studiosi, guidati da Alessandro Gozzi, Coordinatore del Centro di Neuroscienze e Sistemi Cognitivi dell’Iit a Rovereto, Michael Lombardo, dell’Iit, e Massimo Pasqualetti, dell’Università di Pisa, hanno individuato una disfunzione che riguarda i neuroni di un’area cerebrale deputata alla comunicazione.

Sono dotati di un eccessivo numero di sinapsi, ovvero quelle microscopiche protuberanze che servono per inviare e ricevere segnali tra neuroni.

Malfunzionamento della proteina mTOR

L’osservazione in modelli animali, tramite risonanza magnetica, ha mostrato che questa alterazione è associata ad un malfunzionamento del meccanismo molecolare della proteina mTOR.

Una proteina responsabile della regolazione e produzione di sinapsi, e potenziale bersaglio per trattamenti farmacologici.

I ricercatori hanno infatti dimostrato che quando la sua attività viene bloccata farmacologicamente, il numero di sinapsi ritorna a livelli fisiologici. Ristabilendo così completamente la corretta funzionalità dei circuiti cerebrali coinvolti.

A partire da questi risultati, gli studiosi hanno fatto un ulteriore passo avanti, arrivando a identificare chi è affetto da questa specifica forma di autismo tra tutti coloro che sono affetti dai disturbi dello spettro autistico.

Per farlo hanno confrontato i loro dati con quelli provenienti da banche dati di risonanza magnetica cerebrale di persone con autismo.

Tramite sistemi di intelligenza artificiale hanno individuato un sottogruppo di pazienti con disfunzioni di connettività cerebrale, simili a quelle riscontrate nei topi, e contemporaneamente analisi genetiche hanno rivelato un’anomalia della proteina mTOR.