Un casale di lusso a Cortona, Bassolino indagato per corruzione

Pubblicato il 17 Giugno 2011 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Bassolino

Antonio Bassolino

AREZZO – Un casale di lusso a Cortona in Toscana è l’ultimo grattacapo dell’ex governatore campano Antonio Bassolino che, insieme all’ex parlamentare Pino Petrella, è indagato per corruzione.

L’inchiesta partita a Napoli e arrivata ad Arezzo riguarda una villa nella zona di Farneta che sarebbe dotato di tutti i comfort, piscina e sauna comprese.

Secondo i magistrati Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo quella casa sarebbe stato comprata da Bassolino “con soldi provenienti dal traffico illecito di rifiuti e fittiziamente intestato al medico”, secondo quanto scrive Titti Beneduce sul Corriere del Mezzogiorno.

L’accusa di corruzione riguarda la ristrutturazione del casale perché, a detta dei pm, l’ex dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Cortona Alvaro Fabrizi “avrebbe chiuso un occhio” in cambio di denaro riguardo agli illeciti commessi per i lavori.

Adesso è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a Bassolino, Petrella e Fabrizi e ai due architetti che avrebbero gestito le pratiche di ristrutturazione e di accatastamento dell’immobile.

Stando a quanto ricostruisce il Corriere del Mezzogiorno l’inchiesta era partita da Napoli con il sequestro in casa di Petrella di un mazzo di chiavi con la scritta “casa Bassolino” ed un assegno di 81 milioni di lire.

Bassolino spiegò così: “Diversi anni fa mi è stato proposto di partecipare alla ristrutturazione di un immobile nella zona di Cortona e, aderendo all’invito, ho versato un assegno di 81 milioni di vecchie lire. Ma quando mi sono reso conto che c’erano esigenze differenti che il progetto diventava per me troppo costoso, la mia partecipazione all’iniziativa non ha avuto più seguito. L’unico proprietario di tutto il casolare era ed è il professor Petrella” .

Poi, spiega Beneduce, il sequestro degli oggetti venne confermato dal Riesame e da quelle carte “venne fuori che la precedente proprietaria dell’immobile, Orsola Polezzi, aveva dichiarato che alle trattative per l’acquisto aveva partecipato in prima persona Bassolino. Oltre alla testimonianza della donna, i giudici citavano le fatture emesse dalla Banelli Impianti Srl, la ditta di Cortona che realizzò l’impianto elettrico e quello idrico. In tali fatture viene espressamente menzionato l’espletamento di lavori di impiantistica «come da preventivo presso appartamento Bassolino» . Fu la Cassazione, accogliendo un’istanza dei difensori dell’allora governatore, a stabilire che del caso dovesse occuparsi la Procura di Arezzo per competenza territoriale”

Adesso Bassolino si è difeso così’: “Sono del tutto fiducioso che l’ulteriore sviluppo dell’indagine giudiziaria condotta dalla Procura di Arezzo accerterà la mia estraneità ai fatti ipotizzati. Non possiedo alcun casolare o parte di esso e nulla so delle presunte condotte illecite che vengono contestate”.