Bunga bunga per Berlusconi

Pubblicato il 14 Gennaio 2011 - 18:32| Aggiornato il 16 Maggio 2012 OLTRE 6 MESI FA


La Procura di Milano ha interpretato la sentenza della Corte Costituzionale che toglie immunità e impunità a Berlusconi come uno start, una bandiera alzata per scattare. Non è “giustizia a orologeria” come lamentano quelli del Pdl per i quali non è mai l’ora giusta per la giustizia, quando li riguarda. Però è giustizia a cui le “scappa” di lavorar su Berlusconi, giustizia quasi incontinente.

E’ una pessima notizia apprendere che esiste un paese, l’Italia, che può finire a votare a causa di Ruby e, soprattutto, su Ruby. O meglio: sul fatto se Berlusconi l’abbia portata a letto, quanto volte, a quale prezzo e a quale età. Democratico, progressista e riformista chi domani potrebbe votare pensando all’amplesso mercenario e con minorenne e conservatore, moderato e garantista chi potrebbe domani votare pensando al coito libero, responsabile e a norma di calendario? Più che pessima, è una notizia terribilmente triste.

Brutta notizia è che un bel pezzo dell’Italia di minoranza, quella che non sta con Berlusconi e non se ne frega, saluta la nuova accusa al premier come una festa, una “annunciazione” angelica dell’evo nuovo.

I peccati di Arcore, quelli di Ruby, di Berlusconi sono figli del peccato originale di un paese, di una politica e di una società senza codice di civiltà, con la prepotenza di sostituirlo con il codice del potere o nell’illusione di surrogarlo con il codice penale, pessima uva che ubriaca e avvelena il paese.