Emilio Fede, uno dei tre carabinieri della scorta scrive a Blitz: “Nessuna amnesia, ricordo tutto e presto lo racconterò ai pm”

Pubblicato il 10 Marzo 2011 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA

Emilio Fede

ROMA – In principio erano tre gli uomini della scorta di Emilio Fede: Luigi Sorrentino, che è stato rimosso, e altri due di cui sono state pubblicamente diffuse le iniziali, P. e B., così come ha riportato anche Alessandro Camilli in un articolo del 3 marzo 2011 su Blitzquotidiano. Uno di loro, Marco Pignarolo, ci ha scritto per raccontare la sua versione, quella di chi scorta un personaggio pubblico come il direttore del Tg4 anche per venti ore in una sola giornata, di chi è pagato dallo Stato per garantire la sicurezza di un uomo di televisione, di chi per lavoro deve seguirlo passo dopo passo, ovunque, dal lavoro al ristorante, sempre, fino all’ascensore di casa.

Probabilmente i tragitti della scorta non sono stati solo questi, visto che a Rubygate scoppiato, a scandalo “deflagrato” come una bomba contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è venuto fuori che alle feste con “ragazze in baby doll” ad Arcore ci andasse anche Fede. Come? Rigorosamente accompagnato dai suoi uomini, come ha raccontato ai magistrati proprio Sorrentino prima di essere silurato dal direttore del Tg4 per i racconti piuttosto dettagliati fatti sulle serate a Villa San Martino.

Gli altri due membri della scorta invece sono finiti in “cura psicologica e psichiatrica”, dopo un incidente in macchina, dovuto all’esplosione del cambio automatico. Non hanno raccontato, né confermato o eventualmente smentito, le dichiarazioni del loro collega proprio per questo impedimento e “non perché affetti da amnesia”. Ce lo spiega passo dopo passo Pignarolo:

Allora dovete sapere:

1) io ed il collega “B” siamo stati coinvolti in un sinistro del tutto singolare: durante il servizio di scorta ad Emilio Fede, vi è stata un’esplosione della nostra autovettura e nella fattispecie il cambio automatico che è praticamente esploso ed arrivato sui sedili posteriori ed immagginate che ad una velocità non indifferente in autostrada quali potrebbero essere le conseguenze, considerando che a seguito dell’esplosione, sono anche esplosi gli airbag.

2) A seguito del sinistro noi tre occupanti del veicolo di scorta siamo stati trasportati al P.S. San Raffaele di Milano per le cure del caso.

3) Non solo a seguito del sinistro, ma anche per lo stress accumulato a causa delle circa 15/20 ore di servizio che ancora oggi si fanno per scortare i personaggi, siamo finiti in cura psicologica e psichiatrica;

4) A seguito di convocazione da parte dei PM, non abbiamo potuto rilasciare dichiarazioni, proprio perchè ancora in convalescenza. Bene, questi sono i fatti, perchè travisare le cose? Sia io che il collega “B” ricordiamo tutto perfettamente e non abbiamo mai, dico mai, dichiarato di non ricordare perchè affetti da amnesia.

Anzi, mi auguro di rientrare prima possibile in servizio, cosi mi renderò disponibile ai PM per rilasciare tranquillamente le mie dichiarazioni.