“Un sindaco e una mappa casa per casa per salvare Pompei”, la proposta di Carandini

Pubblicato il 15 Novembre 2010 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA

Per salvare Pompei secondo l’archeologo Andrea Carandini bisogna intervenire entro i prossimi “cinque-dieci anni, poi sarà tardi” con un sindaco e una mappa casa per casa. In un’intervista al Corriere Sera il nipote di Luigi Albertini e presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali ha detto che “la responsabilità che l’Italia ha riguardo a Pompei è colossale, perschè si tratta di una realtà unica, culturalmente necessaria per il globo. Il Paese non è stato all’altezza e la città antica vive in un’emergenza perpetua”.

Ma “è possibile voltar pagina” mettendo al centro e risolvendo “in tempi brevi la questione conoscitiva”. Per lo studioso “solo un’analisi casa per casa può restituire il valore culturale di Pompei e dirci, al tempo stesso, quale muro è pericolante, quale affresco sta per cadere”. In questo modo si potrebbe varare “una ‘manutenzione programmata’ regione per regione, attuata da una squadra fissa”, pensando anche a “una campagna impegnativa, proceduralmente ordinata e sistematica di documentazione e di studio delle costruzioni” che porti a una “reduplicazione scientifica informatizzata comunicata puntualmente sul web”.

Infine bisogna pensare “forme organizzative adatte”, in cui “gli archeologi collaborino con un manager cui va affidata la gestione: anche Pompei ha bisogno di un sindaco”, conclude Carandini, per il quale però “la tutela deve restare nelle mani dei Soprintendenti”.