Covid, le probabilità di contrarre il virus: 78% se porti a spasso il cane, 94% per le consegne a domicilio

di Caterina Galloni
Pubblicato il 22 Novembre 2020 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA
covid portare spasso cane

Covid, le probabilità di contrarre il virus: 78% se porti a spasso il cane, 94% per le consegne a domicilio (foto ANSA)

Portare a spasso il cane può aumentare del 78% il rischio di contrarre il Covid mentre per le consegne a domicilio il rischio sale al 94%.

Alcuni ricercatori hanno esaminato come i diversi comportamenti cambino la probabilità di contrarre il Covid e scoperto che ricevere consegne a domicilio dal supermercato e portare a spasso il cane avevano un impatto significativo.
 
Ipotizzano che i cani potrebbero contrarre il virus e diffonderlo, o trasportarlo toccando prima delle superfici contaminate e poi i proprietari.
 
In Spagna i ricercatori hanno condotto un sondaggio su 2.086 persone, circa il 41% delle quali aveva un’età compresa tra i 40 ei 54 anni. E’ stato chiesto cosa avessero fatto durante la pandemia e se avessero contratto il coronavirus, poi gli scienziati hanno confrontato il risultato per capire quali attività erano più rischiose.

Hanno scoperto che il 4,7% del gruppo, circa 98 persone, ha contratto il Covid. Le attività collegate a un aumento del rischio di contagio includevano le consegne a domicilio in cui il rischio è del 94%, ed è ritenuto più pericoloso che recarsi personalmente al supermercato.

La ricerca

La ricerca ha rilevato che lavorare in ufficio, invece che da casa, ha fatto aumentare il rischio del 76%.

“I risultati della nostra ricerca segnalano un aumento del contagio tra i proprietari di cani”, ha affermato Cristina Sánchez González. “La ragione di questa maggiore prevalenza deve ancora essere chiarita”.

Sánchez González ha spiegato che non ci sono informazioni sufficienti per poter dire se i cani diffondono il virus com’è tra le persone o semplicemente agiscono come una superficie da cui le persone possono prendere il virus.

Non è esclusa la trasmissione attraverso le feci, ha aggiunto Sánchez González.

“Nel mezzo di una pandemia e in assenza di una cura, le misure di igiene preventiva sono l’unica salvezza. Dovrebbero essere applicate anche ai cani che, secondo il nostro studio, sembrano aumentare direttamente o indirettamente il rischio di contrarre il virus”. (Fonte: Daily Mail)