Cremona. Lettere minatorie e falsi volantini Br ai colleghi: il magazziniere non potrà avvicinarsi agli uffici

Pubblicato il 4 Ottobre 2010 - 15:49 OLTRE 6 MESI FA

Acqua saponata nei corridoi, lettere minatorie e volantini firmati Brigate rosse. Per cinque anni un magazziniere ha perseguitato i colleghi degli uffici della Provincia di Cremona. Alcuni erano entrati in un tale stato di ansia che avevano preso a fare uso di psicofarmaci

Per lui il gip di Cremona Guido Salvini ha disposto il divieto di avvicinamento al luogo di lavoro a meno di 200 metri dagli uffici. L’uomo, accusato di stalking, ad un collega aveva spedito una una vecchia cravatta con un biglietto con la scritta ‘vedi se con questa riesci ad impiccarti’.

La dirigente degli uffici aveva avvisato le forze dell’ordine spiegando «che da diverso tempo circolavano nel settore magazzino bigliettini e lettere anonime, tutti manoscritti, contenenti frasi ingiuriose e minacciose». Una di queste lettere «mostrava una piccola fotografia di una pistola con la scritta “è carica pronta per te”».

Come spiega il giudice, anche un altro collega «aveva dovuto rivolgersi al medico per farsi prescrivere degli psicofarmaci che consentissero di contenere lo stato di ansia e di stress». Nell’agosto 2009, si legge ancora, un altro dipendente aveva ricevuto «una busta con una lettera anonima in cui si inneggiava alle Brigate Rosse e si affermava che era stato condannato a morte». Il giudice spiega che si tratta di «stalking “lavorativo”, meno frequente rispetto a quello che trae origine da rapporti personali, ma non meno insidioso e destabilizzante per le vittime sino a divenire in questo caso una sorta di “mobbing orizzontale” cioè proveniente da un parigrado e non da un superiore».