Editoria: tramonta la proposta della Fieg di tassare il web

Pubblicato il 23 Aprile 2010 - 20:11 OLTRE 6 MESI FA

Sfuma l’idea di tassare l’accesso al web. Sia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti che il responsabile Comunicazione del Pd, Paolo Gentiloni, bocciano la proposta avanzata ieri dal presidente della Fieg, Carlo Malinconico di tassare chi naviga per dare fondi all’editoria.

“Non è tempo di tassare ma di incentivare – ha detto Bonaiuti intervenendo al convegno promosso dalla Federazione Liberi Editori – Dobbiamo fare posto al nuovo salvando quello che c’é da salvare del vecchio ma non con un sistema di finanziamenti a pioggia”.

Ad opporsi alla proposta di Malinconico sono peratori del settore e consumatori, ma la rivolta monta soprattutto in rete. Su blog e social network la parola d’ordine è una sola: opporsi, e persino boicottare, qualsiasi balzello sulla libera circolazione sul web. I primi commenti sono piovuti subito dopo le parole del presidente della Federazione editori giornali.

Su Twitter sono centinaia gli interventi per il no. Si accusano i giornali di prendere già milioni di euro con le sovvenzioni pubbliche, e ci chiede perché si dovrebbero mantenere i quotidiani che sono organi lobbistici o di partito. Sui blog più frequentati ci sono anche posizioni più ironiche. C’é chi invita a “mettersi una mano sulla coscienza e ad offrire un caffé ad ogni editore che si incontra per strada, almeno una volta al mese”, e chi propone “una tassa anche per i produttori di tv in bianco e nero e di cassette audio, letteralmente demoliti dal progresso tecnologico”.