Elezioni, le 10 domande degli scienziati italiani ai politici

Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 15:47 OLTRE 6 MESI FA
Il direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas, Alberto Mantovani (Foto Lapresse)

ROMA – Dieci domande ai politici italiani. Firmate da 50 luminari della scienza e della ricerca italiana. Li ha raccolti il Corriere della Sera.

Le domande includono dieci ambiti diversi:

  1. Investimenti nella ricerca,
  2.  valutazione e “premialità”,
  3. competitività internazionale,
  4. controllo dei finanziamenti,
  5. lacci e lacciuoli che ostacolano il migliore utilizzo delle risorse,
  6. valore legale del titolo di studio,
  7. attrattività e rientro dei cervelli,
  8. ricerca industriale e trasferimento tecnologico,
  9. giovani capaci e meritevoli,
  10. rilancio della cultura della scienza e della ricerca.

Comun denominatore delle dieci domande la richiesta di dare un futuro alla ricerca scientifica italiana. I cinquanta firmatari sono quelli del “Gruppo 2003”, e tutti sono presenti negli elenchi più citati del mondo compilati dall’Institute for Scientific Information di Philadelphia.

Tra di loro ci sono Silvio Grattini, direttore dell’Istituto Mario Negri, l’astronomo Tommaso Maccacaro, il nefrologo Giuseppe Remuzzi, il presidente del Cnr (Centro nazionale di ricerca) Luigi Nicolais, il chimico Vincenzo Balzani, il fisico Giorgio Parisi, il neurofisiologo Giacomo Rizzolati, l‘immunologa Maria Grazia Roncarolo. 

“Siamo sconcertati dall’assenza di questo tema dalla campagna elettorale, ha sottolineato al Corriere della Sera Alberto Mantovani, immunologo dell’Università di Milano e direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas. Abbiamo ascoltato soltanto discorsi vaghi e per questo dobbiamo richiamare l’attenzione non in termini generici ma chiedendo un confronto su contenuti precisi”.

I cinquanta chiedono più investimenti nella ricerca e una valorizzazione dei cervelli italiani, ma anche delle Università. “La ricerca è quasi del tutto abbandonata pur avendo buoni ricercatori e centri di qualità, spiega Silvio Garattini. Ci devono dire cosa dobbiamo fare: vogliamo lasciare il campo libero ai concorrenti stranieri o diamo un impulso per rinascere?”.