Esperti su Nature: “Terra vicina al collasso”

Pubblicato il 6 Giugno 2012 - 20:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 06 GIU – La Terra e' vicina a punto di svolta che potrebbe portare il pianeta al collasso: e' quando evidenziano quattro studi pubblicati su Nature che dedica la copertina e quasi interamente il numero di questa settimana al bilancio della salute del pianeta in vista del Summit sulla Terra che si terra' il 20 giugno a Rio de Janeiro, in Brasile. Secondo i ricercatori guidati dall'universita' della California a Berkeley a causa delle pressioni dell'uomo e dei cambiamenti climatici la Terra e' spaventosamente vicina a un punto che potrebbe portare il pianeta a uno stato irreversibile.

Il timore e' che la Terra stia imboccando una strada che potrebbe distruggere a livello globale gli ecosistemi vegetali e animali con conseguenze anche sull'acqua e i rifornimenti alimentari. Dopo una serie di incontri internazionali che hanno prodotto scarsi risultati, secondo gli esponenti dell'Organizzazione Internazionale per la Conservazione, il summit di Rio rappresenta una seconda opportunita' per salvare il nostro pianeta. Molte speranze sono riposte proprio nelle scelte che adottera' nei prossimi anni il paese ospitante; il Brasile infatti, sottolineano gli esperti, custodisce circa il 70% della biodiversita' mondiale e rappresenta una delle poche economie non toccate dalla crisi, avviandosi a diventare la sesta economia al mondo.

Per Pavan Sukhdev, a capo fino al 2011 delle iniziative Onu di Green economy, le nazioni dovrebbe inoltre essere in grado maggiormente di obbligare le grandi aziende multinazionali a prendere decisioni radicali piu' attente al bene pubblico. Un'analisi di 25.000 specie minacciate e dei modelli del commercio internazionale mostra, per esempio, un collegamento fra i consumi nei Paesi sviluppati e le specie minacciate nei Paesi in via di sviluppo. Lo studio, coordinato dall'australiano Barney Foran della Charles Sturt University e dell'universita' di Sydney, rivela che il 30% delle minacce alle specie sono dovute al commercio internazionale. Eppure una ricerca dell'universita' americana del del Michigan che ha analizzato 20 anni di studi in questo campo evidenzia a che la biodiversita' e' cruciale per la sopravvivenza degli ecosistemi.