Farmaci, da metà aprile prezzi quasi dimezzati per i generici

Pubblicato il 31 Marzo 2011 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ammonta a 830 milioni di euro l’anno il risparmio che si stima che lo Stato avrà con il taglio del prezzo dei farmaci generici fuori brevetto, che scatterà da metà aprile. Una misura decisa dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che porterà a limature dei listini fino al 40% e riguarderà 4.188 prodotti.

Solo per il 2011 si valuta che il risparmio sarà di 625 milioni di euro. Una decisione che secondo le associazioni di categoria penalizzerà fortemente le aziende del settore.

Il via libera al taglio dei listini è arrivato dal Cda dell’Aifa, che ha applicato la manovra estiva 2010 per riequilibrare i prezzi dei farmaci generici a quelli europei e incentivando il consumo. ”Siamo riusciti a portare a casa la manovra – spiega Guido Rasi, direttore generale dell’Aifa – anche con qualche risparmio in più rispetto agli obblighi di legge”.

Immediata la reazione preoccupate delle industrie farmaceutiche: ”Sono preoccupatissimo. In sanità tocca sempre alla farmaceutica – commenta Sergio Dompé, presidente di Farmindustria – dove la spesa da 10 anni è addirittura diminuita mentre negli altri settori della salute è cresciuta del 60%. A questo punto diventa inevitabile spostare altrove le produzioni, perfino quelle hi-tech”.

Più duro il presidente di Assogenerici, Giorgio Foresti. ”Con il taglio dei prezzi dei generici – aggiunge – calerà ancora la quota di mercato occupata ora dai medicinali equivalenti, che passerà dal 10% al 7%, perché molte aziende dopo questa manovra si ritireranno dal mercato italiano, con ricadute pesantissime. Si tratta di una decisione a tutto vantaggio delle aziende che producono prodotti di marca e che penalizza quelle dei generici”.

Per sapere che impatto avrà questa misura sul mercato dei generici bisognerà aspettare i prossimi mesi. Questo è certo, si tratta di un mercato che ha fatto fatica ad affermarsi in Italia, complice la diffidenza e scarsa informazione dei cittadini.

Attualmente i farmaci equivalenti rappresentano il 10% del mercato, dopo dieci anni dal loro arrivo in nel nostro Paese. Ma come ha rilevato il presidente della Società italiana di medicina generale, Carlo Tricelli, ”in futuro tutti i farmaci saranno generici, perché molti brevetti stanno per scadere”. Attualmente solo per il 13% dei principi attivi in commercio esiste il generico corrispondente. Ma in dieci anni si è passati da 17 milioni di confezioni di generici vendute a 189,47 milioni nel 2009.