Fiat. Cassino e il modello Mirafiori, gli operai preparano lo sciopero del 28 gennaio

Pubblicato il 19 Gennaio 2011 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

Mentre piomba il gelo sul modello Mirafiori a Cassino le tute blu preparano lo sciopero del 28 gennaio che raccoglierà i metalmeccanici del Lazio.

«Abbiamo discusso con i lavoratori di Cassino il fatto che è necessario respingere questo disegno basato sulla competizione che riduce diritti e contratti. Siamo convinti che in questo modo non ci sarà futuro per la produzione dell’auto nel nostro paese». Così il segretario della Fiom Maurizio Landini parla dopo l’incontro con  gli operai di Piedimonte San Germano (Cassino).

«Ormai – dice il segretario provinciale Fiom Arcangelo Compagnoni – c’è un asse ideale che unisce gli stabilimenti Fiat di tutta Italia, e la speranza è che davvero Marchionne riapra il confronto: se pensa di governare in questo modo gli operai che lavorano sulle linee, si sbaglia».

Il nuovo contratto infatti è pesante per quelli delle catene di montaggio e a quasi 40 anni di attività, Piedimonte San Germano ha 4500 operai che in tre anni dovranno drasticamente diminuire.

“Fino a un anno fa, qui c’erano 4500 cassintegrati e 500 operai in mobilità (già pensionati o destinati alla pensione a breve); si producevano soltanto 300 auto al giorno. Lontani anni luce dai numeri degli esordi, quando qui si contavano punte di 11 mila operai. Oggi la Fiat di Cassino, mandata in pensione nel dicembre scorso la Croma, sforna 600 vetture al giorno tra Giulietta, Bravo e Doblò operando su tre turni, anche se in tempi recenti i ranghi sono stati ridottissimi; anche due, o addirittura un solo turno”, spiega il Corriere della Sera.