Fincantieri, esplode la rabbia degli operai. Scontri a Genova, due feriti. Bloccata statale sorrentina. Tutte le proteste

Pubblicato il 24 Maggio 2011 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA

Il Comune di Castellammare dopo l'irruzione (Foto LaPresse)

NAPOLI- Dal maxi-taglio alle proteste il passo è stato breve: Comune occupato a Castellammare di Stabia, statale Sorrentina bloccata, incidenti davanti alla prefettura di Genova con due operai feriti. E proteste anche in altri punti della penisola, da Ancona a Sestri Ponente. Il piano annunciato lunedì 23 maggio da Fincantieri fa esplodere la protesta degli operai. Nel mirino ci sono i tagli previsti da un piano che, sulla carta, vorrebbe ridimensionare e rilanciare. Piano che l’azienda giudica “negoziabile” ma che, secondo i sindacati è completamente inaccettabile. L’azienda punta a tagliare il personale: da 8500 a 6000 dipendenti, 2500 posti di lavoro in meno con un colpo solo. Nel dettaglio, il Piano industriale 2010-2014 anticrisi di  Fincantieri prevede la chiusura di due cantieri, quelli di Sestri Ponente e di Castellammare di Stabia, il ridimensionamento di un terzo stabilimento (Riva Trigoso, Genova) e 2.551 esuberi.

Scontri alla prefettura di Genova. Due operai feriti. Tensione, nella mattinata di martedì, davanti alla prefettura di Genova, tra i lavoratori Fincantieri che protestano contro il piano industriale dell’azienda e le forze dell’ordine. Il bilancio provvisorio parla di due operai feriti. Dal corteo è partito un fitto lancio di pietre, bottiglie di plastica e fumogeni contro il palazzo del governo, presieduto dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa che hanno impedito ai manifestanti di sfondare il portone della prefettura. I manifestanti scandiscono slogan e insulti contro Giuseppe Bono, amministratore delegato dell’azienda, e hanno esposto uno striscione contro Bono e il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. All’interno del palazzo della prefettura ha da poco fatto ingresso il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, accompagnato dal presidente del Consiglio regionale Rosario Monteleone e da alcuni assessori regionali. La delegazione sta incontrando il prefetto di Genova, Francesco Musolino, a cui intende chiedere un incontro urgente con il governo. Tra i due operai feriti quello più grave è un giovane dipendente della Fincantieri che si e’ procurato una ferita alla testa e attende ora le medicazioni in piazza, assistito dai colleghi. ”Abbiamo ricevuto l’attenzione dello Stato”, e’ il commento ironico di un suo collega. L’altro operaio ferito ha avuto una contusione, anche lui alla testa.

Proteste a Riva Trigoso. Anche i lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso manifestano, questa mattina, contro il piano industriale presentato dall’azienda, che in Liguria prevede la chiusura di Sestri Ponente e, appunto, il ridimensionamento delle attivita’ nel cantiere di Riva. Dopo un’accesa assemblea, circa 800 dipendenti hanno lasciato la fabbrica e si stanno dirigendo in corteo verso il centro di Sestri Levante.

Napoli. Occupata statale sorrentina. Un folto gruppo di operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia sta bloccando la Statale Sorrentina, in provincia di Napoli. Il blocco e’ in corso all’incrocio del bivio di Pozzano. La manifestazione rientra nelle iniziative decise dopo l’annuncio del piano industriale che prevede la chiusura dello storico stabilimento stabiese. Su alcune serrande abbassate di negozi della citta’ sono apparse locandine di solidarieta’ con gli operai.

Presidio al cantiere di Castellammare. Un presidio di circa un centinaio di operai e’ in corso all’interno dello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia (Napoli). Un’altra decina di lavoratori si trova invece all’interno del Municipio dove la scorsa notte ci sono stati momenti di forte tensione a causa delle proteste degli operai contro il piano aziendale che prevede la chiusura dello stabilimento stabiese.

Castellammare: nella notte occupato il Comune.  La decisione di chiudere lo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia fa scoppiare la rabbia dei lavoratori che nella tarda serata di lunedì 23 maggio fanno irruzione nel Municipio, occupano gli uffici del Comune, costringono il sindaco Luigi Bobbio, il vice sindaco, Giuseppe Cannavale, il comandante dei vigili urbani, i capigruppo dei partiti ed alcuni consiglieri comunali a rimanere a lungo asserragliati negli uffici. La rabbia dei lavoratori si trasforma in violenza e gli operai prendono di mira vetri, mobili e suppellettili del Comune che vengono spaccati. Divelti anche i banchi della sala del consiglio comunale. A queste fasi di estrema tensione si arriva dopo una giornata difficile e convulsa, cominciata in mattinata con il trasferimento a Roma, con sei autobus, di operai di Fincantieri e di aziende dell’indotto, che nella capitale effettuano un lungo, estenuante presidio, sotto la sede di Confindustria, in viale dell’ astronomia, in occasione dell’incontro dell’ osservatorio strategico di Fincantieri con le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. La situazione precipita quando arriva la notizia della decisione di chiudere lo stabilimento di Castellamare che equivale alla disoccupazione per 640 lavoratori della Fincantieri e per altri 1200 addetti delle aziende dell’indotto. La delusione e la rabbia si trasferiscono nella tarda serata di nuovo in Campania. Gli autobus rientrano infatti a Castellammare ed i lavoratori si accalcano davanti al Municipio. Partono ripetutamente grida, insulti, slogan contro gli esponenti politici locali, accusati dai lavoratori di non avere adeguatamente sostenuto la loro vertenza. Poi la situazione precipita: i manifestanti fanno irruzione negli uffici e nelle sale del Comune, devastandoli e stringono d’assedio il sindaco, il vice sindaco i capigruppo, che erano in riunione dal pomeriggio, proprio per discutere della vertenza Fincantieri, ed anche il comandante dei vigili urbani che cercano di calmare gli animi e di riportare la protesta in un contesto piu’ dialettico. Ma la tensione e’ alle stelle. Si cerca un’ opera di mediazione, ma il colloquio con i lavoratori inferociti e’ difficile. Il sindaco Bobbio manifesta tutta le solidarieta’ del consiglio comunale nei confronti degli operai e assicura l’impegno massimo per sostenerne le ragioni. Ma la discussione e’ sempre piu’ accesa e gli animi sono esacerbati. E mentre passano le ore, Castellammare si appresta a vivere una notte lunga e carica di tensione.

La rabbia del sindaco di Castellammare contro Fincantieri. ”Anche a nome di tutti i sindaci del territorio interessato all’attivita’ del cantiere di Castellammare di Stabia, chiedo le immediate dimissioni dell’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, o, in alternativa, chiedo al Governo di ‘espellerlo’ dal posto che ha dimostrato ieri, definitivamente, di non saper ricoprire”. Lo dice il sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli), Luigi Bobbio. ”La sua irresponsabilita’, condita di arroganza, si e’ manifestata ieri mattina con una dichiarazione di intenzione di chiudere il cantiere priva della benche’ minima indicazione di contorno. Solo un irresponsabile o peggio puo’ fare un’affermazione simile, senza curarsi delle ricadute devastanti e folli che essa puo’ causare sul territorio interessato, come puntualmente si e’ verificato a Castellammare di Stabia. Reiterero’ questa mia pretesa, questa mattina, sia al presidente della Regione che al prefetto di Napoli”, ha concluso Bobbio.

Sciopero e corteo ad Ancona. Nuovo martedi’ della collera dei lavoratori Fincantieri dello stabilimento di Ancona, dopo l’ufficializzazione ieri del piano industriale del gruppo, che per altro ‘salva” il sito marchigiano. Dopo un’assemblea, circa 150 dipendenti sono usciti dal porto e stanno sfilando per corso Stamira, diretti verso il Comune, da cui dovrebbero poi ripartire alla volta della Prefettura per incontrare il prefetto Paolo Orrei. Tra i manifestanti, che sventolano bandiere dei sindacati di categoria dei metalmeccanici, i rappresentanti della Rsu e il segretario regionale della Fiom-Cgil Giuseppe Ciarrocchi. ”Difendere l’arsenale (l’antico nome dello stabilimento anconetano, ndr.)” e ”Mai domi” le scritte sugli striscioni che erano stati esposti anche in occasione del Giro d’Italia. I lavoratori protestano perche’ dei 2.551 esuberi annunciati ieri dall’ad Guseppe Bono, ”1.125 saranno spalmati sui siti Fincantieri che rimarranno in attivita”’ e quindi anche su quello di Ancona