Firenze: prove di regime al liceo, la prof simula le leggi razziali

Alessio Liverziani*
Pubblicato il 1 Febbraio 2011 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA

Cosa accadeva nelle scuole italiane durante le persecuzioni razziali del 1938? Gli alunni di un liceo artistico di Firenze lo hanno provato sulla loro pelle.

Giovedì scorso, giornata della Memoria, la loro insegnante è entrata in classe e ha letto una circolare, a suo dire, arrivata direttamente dal Ministero: «Se non siete nati a Firenze non potete portare a termine gli studi in questa scuola». Ha esordito così, la professoressa Marzia Gentilini, che all’insaputa degli studenti ha inscenato questo scherzo tanto originale quanto efficace, per far capire ai ragazzi la brutalità delle leggi razziali.

Gli studenti, spaventati, hanno cominciato ad interrogarsi sul loro futuro. Molti sono gli iscritti al liceo fiorentino che però provengono da altre città italiane, altri ancora sono extracomunitari. La simulazione è durata più di mezz’ora, poi l’insegnante ha svelato il trucco: «Adesso avete capito come si sono sentiti i vostri colleghi quando, in Italia, sono state applicate le leggi razziali».

«Quell’insegnante ha avuto un’idea geniale», ha detto l’assessore all’istruzione del Comune di Firenze, Rosa Maria De Giorni. «La giornata della Memoria non deve essere un appuntamento rituale che si ferma a una pagina di un libro – ha aggiunto – La professoressa del liceo ha trovato la strada migliore per bucare lo schermo e attirare l’attenzione dei ragazzi, ha fatto indossare loro la follia di quel momento storico».

*Scuola di Giornalismo Luiss