Gabriele Sandri, omicidio volontario: Spaccarotella condannato a 9 anni e 4 mesi in appello

Pubblicato il 1 Dicembre 2010 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Spaccarotella, il poliziotto che uccise Gabriele Sandri alla stazione di servizio di Badia Al Pino (Arezzo) è stato condannato in appello a 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario. In primo grado Spaccarotella era stato condannato a 6 anni di reclusione per omicidio colposo.

”E’ una giustizia – ha commentato Giorgio Sandri, padre della vittima – che era dovuta. A differenza di quanto ho detto dopo il primo grado, la decisione dei giudici di oggi mi fa sentire orgoglioso di essere italiano”. Anche la madre di Gabriele, Daniela, era presente in aula: “Alla lettura della sentenza ho provato pietà per Spaccarotella, anche se verso di noi non ha mai avuto gesti di comprensione”.  ”Sono tre anni che soffro – ha aggiunto la signora Daniela in lacrime – ora questa sentenza ci restituisce serenita”’.

”Sono affranto ma le speranze non sono finite”, ha detto Spaccarotella parlando con il proprio avvocato Federico Bagattini dopo la sentenza.

La richiesta dell’accusa nei suoi confronti era stata di 14 anni. L’11 novembre 2007 Luigi Spaccarotella sparò un colpo dalla pistola di servizio e colpì il tifoso laziale Gabriele Sandri, che si trovava dall’altra parte della carreggiata.

La richiesta della condanna a 14 anni era stata formulata dal procuratore generale di Firenze Aldo Giubilaro che ha anche spiegato che, comunque, non si sarebbe opposto alla richiesta della difesa di riconoscere una riduzione di un terzo della pena optando per il rito abbreviato.

In corte d’assise ad affiancare nel ruolo di accusa Aldo Giubilaro c’era anche il pm che ha coordinato l’inchiesta, Giuseppe Ledda. In primo grado Ledda chiese, come oggi, una condanna a 14 anni per omicidio volontario.

Argomentando le loro richieste, Giubilaro e Ledda hanno spiegato che al momento dello sparo l’agente non poteva vedere la parte bassa dell’auto e che pur non mirando l’abitacolo la direzione della pistola era quella. Lo sparo – hanno sostenuto – fu volontario e con l’intenzione di fermare la macchina.

“Si può dire – ha chiesto retoricamente Giubilaro – che Spaccarotella abbia agito nella ragionevole convinzione di non colpire nessuno?”. Fra l’altro, il pg ha ricordato la distanza fra Spaccarotella e l’auto su cui viaggiava Sandri, il fatto che la pistola non fosse di precisione. Infine, secondo l’accusa, se anche il proiettile fosse stato deviato dalla rete che divide le due carreggiate autostradali, tale deviazione fu del tutto irrilevante.