Le gemelline scomparse e il giallo dei soldi inviati alla madre: due lettere trovate a Cerignola

Pubblicato il 8 Febbraio 2011 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

Lo zio mostra la foto delle gemelline scomparse

GINEVRA – Irina Lucidi, madre delle due gemelline di sei anni scomparse, ha ricevuto diverse lettere contenenti i soldi ritirati dal padre secondo quanto a spiegato a Saint-Sulpice (Svizzera) il fratello della signora. Le lettere provenivano da Cerignola, la località dove il padre si è tolto vita.

La famiglia ha finora ricevuto 5 mila euro, senza spiegazioni, ha precisato il fratello citato dall’agenzia di stampa svizzera Ats. ”Questo ci preoccupa molto” perché – ha aggiunto – invalida la pista secondo la quale il padre avrebbe pagato qualcuno per occuparsi di Alessia e Livia.

Matthias Schepp, le ha prese con sé per il week-end ma non le ha poi riportate a scuola il 31 gennaio. L’uomo si è lanciato il 3 febbraio scorso sotto un treno in corsa nella stazione di Cerignola (Foggia). Secondo quanto scrivono le agenzie sono due le cartoline che l’uomo ha scritto alla moglie prima di morire. Una – di cui si sapeva – è stata scritta da Marsiglia il 31 gennaio e l’altra è stata inviata alla donna il 2 febbraio, il giorno prima del suicidio. Anche la seconda cartolina – spedita da Marsiglia – ha lo stesso tenore della prima: l’uomo di dice disperato e incapace di vivere senza la moglie, dalla quale si sta separando.

Ed anche in questa seconda cartolina l’uomo non fa nessun cenno alle due figlie, le gemelline di sei anni. Le due bimbe sono state viste infatti proprio il 30 gennaio per l’ultima volta vicino all’abitazione del loro papà, nel sobborgo di Losanna di Saint Sulpice. La sera del 30 gennaio Matthias Schepp, a bordo della sua Audi A6, ha passato la frontiera tra Svizzera e Francia. Il 31 gennaio, oltre a spedire alla moglie la prima cartolina, l’uomo ha ritirato da cinque sportelli bancari 7.500 euro (nelle sue tasche sono state trovate pero’ solo 100 euro). E sempre in quello stesso giorno Matthias Schepp ha acquistato tre biglietti per il traghetto Marsiglia-Propriano, in Corsica, sul quale si sarebbe imbarcato la sera stessa per arrivare sull’isola il giorno seguente. La magistratura francese ha la prova che i tre biglietti sono stati convalidati al servizio di check-in nel porto di Marsiglia, ma non ha la certezza che l’uomo e le sue bambine si siano imbarcati sul traghetto. L’uomo è stato visto per l’ultima volta il 3 febbraio, giorno del suo suicidio, all’ ora di pranzo, a Vietri sul Mare (Salerno), sulla Costiera Amalfitana, dove ha pranzato da solo in un ristorante.

Secondo quanto scrive l’Ansa ci sono biglietti da 50 euro per una quantità di circa 5.000 euro complessivamente. Le buste sono state spedite il 3 febbraio da Cerignola, forse addirittura dalla buca delle Poste nella stazione: ne sono state trovate due proprio nel paese del foggiano in una cassetta postale in disuso. Sulle buste c’è scritto il nome e l’indirizzo di Irina Lucidi, scritto a mano con una grafia che i famigliari hanno riconosciuto come quella di Matthias Schepp. Col denaro pare non ci fossero messaggi. Agli investigatori italiani – come era stato gia’ reso noto ieri dalla polizia svizzera del Cantone di Vaud – che l’ultimo avvistamento delle bambine risale alle 13 circa del 30 gennaio scorso vicino alla casa del padre a Saint-Sulpice, il piccolo comune a poca distanza da Losanna nel quale, in un’altra casa, vivevano anche le piccole con la madre.

Il Tgcom ha diffuso i testi degli sms che, secondo la testata giornalistica Mediaset, sarebbero stati scambiati il 30 gennaio scorso tra Irina Lucidi e Matthias Kaspar Schepp prima della scomparsa dell’uomo e delle due figlie. Da Morges, piccolo comune svizzero a poca distanza da Saint-Sulpice dove l’uomo viveva, Schepp scrive alla moglie alle 16: ”Riporto io le bambine domattina a scuola”. Alle 18.20 Irina Lucidi risponde: ”Portale a scuola alle 7”. Dieci minuti dopo, la replica di Schepp: ”Le bambine hanno bisogno di me”. Alle 19.30, scrive Irina Lucidi: ”Oh, ma la prossima volta dobbiamo organizzarci meglio”.