Google, Sergey Brin e il dirigibile da 100 milioni di dollari

di redazione blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2017 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Google, Sergey Brin e il dirigibile da 100 milioni di dollari

Google, Sergey Brin e il dirigibile da 100 milioni di dollari

SAN FRANCISCO – Sergey Brin, co-fondatore di Google, sta costruendo un dirigibile di enormi dimensioni il cui costo si aggirerebbe sui 100 milioni di dollari. Lo scopo del progetto è duplice: consegnare forniture all’estero a scopi umanitari e fungere da lussuoso mezzo di trasporto per Brin, la famiglia e gli amici.

Il dirigibile è lungo 200 metri, il più grande oggi esistente, sebbene di dimensioni inferiori rispetto all’Hindenburg Zeppelin (245 metri) o dello ZRS-5 USS Macon (239 metri), un tempo ospitato proprio nello stesso hangar dove ora viene costruito il dirigibile di Brin.

Il numero uno di Google desidera un dirigibile gigantesco, finanziato personalmente, in grado di fornire cibo e altri generi di prima necessità nelle missioni umanitari in zone remote. Al contempo, sarà un lussuoso “air yacht” intercontinentale per i viaggi degli amici e della sua famiglia.

Secondo alcune stime il costo del progetto si aggira tra i 100 e i 150 milioni di dollari. Nonostante non necessiti di una pista come un velivolo tradizionale, ha un problema di bilanciamento. Quando un dirigibile trasporta un carico pesante, deve caricare uguale peso in zavorra. Il dirigibile di Brin per volare nel mondo, come gas di sollevamento utilizzerà l’elio, non infiammabile.

Nel progetto iniziale, il dirigibile come gas di sollevamento avrebbe dovuto usare l’idrogeno, molto più economico dell’elio, ma che da sempre è legato al disastro dell’Hinderburg Zeppelin Lz 129, nel New Jersey, a bordo del quale persero la vita 36 persone.

Il dirigibile subiva venti contrari e tentava di atterrare ma una lingua di fuoco uscì dalla parte posteriore e ci fu una vampata abbagliante. L’idrogeno aveva preso fuoco, i passeggeri si lanciarono dai finestrini prima che il dirigibile cadesse a terra trasformandosi in un ammasso di macerie. L’incidente fece precipitare la fiducia delle persone nei confronti dei dirigibili e segnò l’improvvisa fine della loro era.

Igor Pasternak, un disegnatore di dirigibili che è stato coinvolto nelle prime fasi del progetto di Brin, ritiene che i dirigibili potrebbero essere rivoluzionari per il mercato merci mondiale da tre miliardi di dollari, come lo è internet per la comunicazione. “I camion vanno bene su strada, i treni solo dove ci sono binari e gli aerei hanno bisogno di aeroporti. I dirigibili possono trasportare dal punto A al punto Z senza dover fermarsi da qualche parte”.

Brin da anni è affascinato dai dirigibili, nel 2014 è entrato in contatto con Alan Weston, ingegnere aerospaziale ex direttore dei programmi Nasa e gli ha chiesto di studiare una tecnologia dei dirigibili in grado di soddisfare l’esigenza di fornire aiuti umanitari e al contempo quella dei viaggi di lusso, ma a velocità più elevate rispetto a quelle dei precedenti dirigibili.

A novembre del 2014 la Planetary Ventures, un’azienda controllata da Google, ha firmato un contratto di licenza per 60 anni da 1,1 miliardi dollari per più di 1.000 ettari nella base aerea Moffett Field ad Ames, inclusi tre grandi hangar.

Bloomberg ha riferito che su LinkedIn, Weston ha sinteticamente indicato il suo cliente come Ltare. Un’abbreviazione che vuol dire LTA Research and Exploration, e LTA sta per “più leggero dell’aria”. L’azienda, fondata nel 2014, è controllata dall’impresa di famiglia di Brin. Nella sua ultima presentazione alle autorità californiane, LTA ha indicato come manager Clock LLC, una società che deteneva brevetti per Alphabet, che ha acquisito la Makani Power, azienda che produce turbine eoliche volanti che girano in cerchio e trasmettono elettricità a terra. Makani, in passato ha anche utilizzato l’Hangar 2 per alcuni test.

Il progetto del dirigibile è l’ultimo esempio della Silicon Valley che cerca di riformulare modalità di trasferimento di merci e passeggeri. Ma alcuni critici sottolineano anche una tendenza a nascondere i loro progetti ambiziosi dietro una maschera virtuosa.

Gli esperti sostengono che l’uso dei dirigibili potrebbe aggirare l’affollamento e i costi legati al trasporto di merci via aeroporti, ferrovie e strade. Ma il dirigibile presenta comunque dei problemi che potrebbero riguardare la stabilità in aria. Secondo il Guardian, in caso di carico extra-pesante un sistema di vesciche interne riempite di gas controllerà il galleggiamento permettendo di portare carichi pesanti ovunque.

Brin ha avviato il progetto per realizzare il dirigibile circa tre anni fa, secondo Bloomberg. Il fascino per i dirigibili è scattato durante le visite all’Ames Research Center, accanto alla sede di Alphabet, società madre di Google. Ames un tempo ospitava il dirigibile della marina ZRS-5 USS Macon.

I progetti filantropici di Silicon Valley in passato sono stati criticati, forse messi in primo piano ancor più dell’iniziativa internet.org, di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, che mira ad aprire l’accesso a internet ai miliardi di persone che non ne hanno la possibilità. Con motivazioni altruistiche ma redditizie prospettive di business, alcuni vedono l’iniziativa di Zuckerberg meno come un magnanimo progetto internet ma come una versione di imperialismo high-tech.

Non è chiaro se il dirigibile di Brin avrà un utilizzo commerciale ma Larry Page, CEO di Alphabet e l’altro co-fondatore di Google, ha ugualmente interesse per gli aeromobili innovativi. Ha infatti personalmente finanziato due start-up di macchine volanti, Kitty Hawk e Zee Aero. Kitty Hawk, una moto volante elettrica per spostamenti urbani, sarà sul mercato entro la fine dell’anno.