L’esercito dei forzati dell’etilometro: lavori sociali per chi guida ubriaco

Pubblicato il 3 Dicembre 2010 - 11:37 OLTRE 6 MESI FA

Per chi alza il gomito e si mette al volante, se beccato, la “redenzione” sono i lavori sociali. Le storie sono tante, fatte spesso di un solo bicchiere in più che fa alzare il tasso alcolemico sopra la soglia consentita.

Il Corriere della Sera racconta la storia di un carrozziere del Trevigiano di 39 anni, condannato a 90 giorni di lavori socialmente utili, per guida in stato di ebbrezza. «Novanta giorni — dice lui — durante i quali taglierò le erbacce che nascondo i cartelli stradali; riparerò le auto del Comune di Ponzano, sono carrozziere… 90 giorni durante i quali ogni gesto mi ricorderà l’enorme cavolata che ho fatto». Per lui il Comune di Ponzano Veneto ha firmato la delibera per l’impiego. A Savona è successo a un commercialista fermato con un tasso di 1,51 g/l: 68 giorni di lavoro in Croce rossa.

Nel sangue aveva 1,7 g/l di alcol, per lui è arrivata una condanna a 45 giorni di carcere, commutata in un’ammenda di 12 mila euro, compreso il sequestro della macchina e niente patente per un anno e mezzo.

Secondo la legge (art. 186 del nuovo codice della strada) chi guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 l/g, rischia da 6 mesi a 1 anno di carcere o una multa da  1.500 a 6.000 euro che può essere commutata con un lavoro di pubblica utilità non retribuito. «Soprattutto nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale, in enti pubblici o di volontariato. Una possibilità della quale si può beneficiare una sola volta e se non si è stati causa di incidenti», spiega l’avvocato del carrozziere trevigiano, Fabio Capraro. «Almeno due ore di lavoro al giorno (non più di otto) che hanno un valore di 250 euro da scalare dalla maxi multa».

Plaude all’iniziativa il governatore del Veneto Luca Zaia: «Lo ha fatto anche Naomi Campbell. Certo quei 250 euro a giornata gridano vendetta».