Hitler voleva portare in Germania la Sindone?

Francesca Cavaliere
Pubblicato il 7 Aprile 2010 - 22:31| Aggiornato il 3 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA
Milioni di persone hanno sfilato davanti alla Sindone nel Duomo di Torino

Hitler aveva in mente, fin dal 1939, di  rubare la Sacra Sindone, ma una mossa astuta di un gruppo di monaci benedettini di un santuario irpino impedì il furto.

La storia ha del romanzesco ma la rivelazione è contenuta in un’intervista rilasciata dallo storico benedettino Andrea Davide Cardin alla rivista italiana Diva e Donna ed è stata rilanciata nel web dal sito del quotidiano tedesco Bild.

Secondo il monaco Cardin, i documenti del tempo testimonierebbero il timore dell’allora vescovo di Torino, cardinale Maurilio Fossati che  Hitler avesse predisposto il trasferimento del sacro lenzuolo in Germania.

A mettere il cardinale sull’avviso fu il fatto che, durante una visita a Torino, Hitler ed alcuni del suo seguito avrebbero fatto precise ed inconsuete domande sulla preziosa reliquia e sul modo di custodirla. Il particolare interesse dei tedeschi durante la visita del Fuehrer aveva allarmato tanto la casa Savoia quanto il Vaticano.

Per questo, secondo il monaco Cardin, il vero motivo per cui la Sindone nel 1939 venne trasferita nell’abbazia benedettina di Montevergine sembra sia stato il pericolo che essa potesse cadere nelle mani dei nazisti e non la possibilità di un bombardamento su Torino.

Il luogo segreto nel quale mettere al sicuro la reliquia, cioè  l’altare maggiore dell’abbazia, sarebbe stato trovato con l’aiuto di Giovan Battista Montini, il futuro Paolo VI.

Così  avvenne che, quando nel 1943, una pattuglia di soldati tedeschi fece irruzione nella chiesa, secondo la ricostruzione di Cardin tutti i monaci si raccolsero in preghiera davanti all’altare e l’ufficiale che comandava il drappello ordinò ai suoi uomini di non disturbare la cerimonia religiosa.

La reliquia venne riportata a Torino, in grande segretezza, il 29 ottobre del ’46.

La Sindone, ritenuta essere il lenzuolo in cui venne avvolto Gesù quando fu sepolto, sarà nuovamente esposta al pubblico dal 1° aprile al 23 maggio a Torino ed anche il papa Benedetto XVI andrà a visitarla il 2 maggio.