Inchiesta G8: Card. Sepe ha passaporto del Vaticano, potrebbe avvalersi dell’immunità diplomatica

Pubblicato il 20 Giugno 2010 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA

Crescenzio Sepe

L’arcivescovo di Napoli, card. Crescenzio Sepe, indagato con Pietro Lunardi nell’inchiesta sulla cricca di “appaltopoli”, possiede un passaporto diplomatico della Santa Sede. E’ prassi infatti di darlo a tutti quei porporati che ne facciano richiesta: il cardinale già ne era titolare quando era Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ex Propaganda Fide, in quanto “ministro” della Santa Sede. Poi lo aveva restituito e ne aveva ricevuto un altro come arcivescovo di Napoli.

Nei giorni scorsi, il cardinale Sepe aveva annunciato di essere pronto a collaborare con i magistrati: doveva pero è essere semplicemente ascoltato come “persona informata sui fatti” nell’ambito dell’inchiesta sui grandi appalti e in particolare sull’appartamento di Via Giulia che Guido Bertolaso aveva avuto grazie, a sui dire, a una raccomandazione del porporato. Ora il quadro giudiziario è mutato, in quanto Sepe è indagato per corruzione. Non si sa, al momento, se voglia avvalersi o meno dell’immunità diplomatica, tuttavia fonti vaticane hanno ribadito anche ieri sera che il cardinale collaborerà con i giudici italiani.