Inchiesta Grandi eventi: caccia ai documenti nascosti di Anemone, sarebbero la prova della “cricca”

Pubblicato il 26 Giugno 2010 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA

Diego Anemone

Ancora sviluppi nelle indagini dell’inchiesta sul G8 e sulla “cricca” dei Grandi eventi. Il cardinale Crescenzio Sepe, indagato per corruzione, sarebbe disposto a collaborare con i pm di Perugia. Il suo legale Bruno Von Arx ieri, 25 giungo, è andato a colloquio nella procura di Perugia con i pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi in cui avrebbe ribadito la disponibilità del cardinale a un interrogatorio ma molto probabilmente in una sede più “neutra”. I magistrati, però, hanno focalizzato l’attenzione su un’altra tranche di indagini: quelle che riguardano dei documenti nascosti e sottratti alla documentazione sequestrata a Diego Anemone.

Si pensa, infatti, che la segretaria di Anemone, Daniela Degan, prima di dare agli inquirenti i faldoni contenenti le tracce delle attività di Anemone (in particolare sulle violazioni edilizie presso il Salaria Sport Village) abbia sottratto e nascosto alcuni documenti che proverebbero una “società di fatto” tra lo stesso Anemone e Angelo Balducci. I pm, dunque, sono alla ricerca di questi fogli scomparsi.

L’inidizio che ha messo gli inquirenti su questa pista è stata una telefonata intercettata tra Stefano Gazzani, il commercialista che i pm definiscono “uomo chiave della gestione delle imprese Anemone” e la segretaria di Anemone. La telefonata risale al 18 luglio 2009: Gazzani è preoccupato per quello che i documenti i sequestrati potrebbero svelare, ma la Degan lo tranquillizza: “Ho scelto io il materiale da consegnare…”, dice. E i pm in queste parole leggono un’implicita ammissione di aver nascosto gran parte della documentazione.

“Sospettiamo che durante i primi passi delle diverse inchieste ci sia stata un’intensa attività per nascondere le prove delle loro complicità” spiegano a Perugia, come riportato da La Repubblica.