Un giovane su cinque non studia e non lavora: Italia la peggiore in Europa

Pubblicato il 19 Gennaio 2011 - 12:55 OLTRE 6 MESI FA

In Italia un giovane su cinque non studia, né lavora: i ragazzi ”non più inseriti in un percorso scolastico-formativo, ma neppure impegnati in un’attività lavorativa, sono poco più di due milioni, il 21,2% tra i 15-29enni (anno 2009), la quota più elevata a livello europeo”.

E’ quanto emerge dal rapporto dell’Istat ‘Noi Italia’ in cui si sottolinea come nella Penisola quasi una donna su due né cerca né ha un posto. Il tasso di inattività femminile italiano nel 2009 (48,9%) è così il secondo più alto dell’Ue a 27, inferiore solo a quello di Malta.

DONNE L’Italia non se la passa meglio neanche sul fronte femminile, meno di una donna su due infatti è occupata.  Siamo agli ultimi posti in Europa per tasso d’occupazione femminile (46,4%).

FAMIGLIE E POVERTA’ ”Nel 2009 le famiglie in condizioni di poverta’ relativa sono il 10,8% delle famiglie residenti; si tratta di 7,8 milioni di individui poveri, il 13,1% della popolazione residente”. Mentre, aggiunge l’Istituto, ”la povertà assoluta coinvolge il 4,7% delle famiglie, per un totale di 3,1 milioni di individui”. Il panorama regionale mette in evidenza il forte svantaggio dell’Italia meridionale e insulare, ”con valori di incidenza piu’ che doppi rispetto alla media nazionale.

Nel Mezzogiorno – spiega l’Istat – le famiglie in povertà relativa sono il 22,7% di quelle residenti (contro il 4,9 del Nord e il 5,9 del Centro) e quelle in poverta’ assoluta ne rappresentano il 7,7% (contro il 3,6 e il 2,7 rispettivamente)”.

STRANIERI ”I cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani all’inizio del 2010 sono oltre 4,2 milioni, il 7% del totale dei residenti. Rispetto al 2001 sono piu’ che triplicati, mentre sono aumentati dell’8,8% tra il 2009 e il 2010, un ritmo di crescita meno sostenuto rispetto agli anni passati”. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Istat ‘Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo’. ”L’incremento si riduce – spiega l’Istat – in conseguenza di diversi fattori: la crisi economica, l’attenuarsi dell’effetto congiunto dell’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea e l’entrata in vigore della nuova normativa sul soggiorno dei cittadini comunitari nei paesi dell’Unione”.

DISOCCUPAZIONE ‘Circa il 45% dei disoccupati è in cerca di lavoro da oltre un anno”. l’Italia coSì registra una tra le quote di disoccupazione di lunga durata (44,4%) piu’ alte nell’Unione europea a 27, con riferimento a dati del 2009.