Italiani purissimi…di 57 “razze”: gli incroci del Dna

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Gennaio 2014 - 11:22| Aggiornato il 14 Gennaio 2014 OLTRE 6 MESI FA
Italiani purissimi di 57 "razze": gli incroci del Dna

Italiani purissimi di 57 “razze”: gli incroci del Dna (Foto LaPresse)

ROMA – Gli italiani sono “purissimi”…di 57 “razze” differenti. Uno studio sul Dna eseguito da quattro università italiane svela gli incroci del popolo italiano. Isolamento geografico e linguistico hanno portato a preservare alcuni Dna e creare nel Bel Paese la biodiversità più estesa in Europa.

Stefano Rizzato su La Stampa spiega:

“tutto il codice nascosto tra le eliche del Dna e destinato a passare di padre in figlio. Eccoli qua, i 57 diversi tipi di italiani. Diversi tra loro più di quanto lo siano uno spagnolo e un ungherese. Siamo il Paese con la biodiversità umana più estesa d’Europa e a ricordarcelo ora c’è uno studio specifico, che ha coinvolto quattro atenei: la Sapienza di Roma insieme alle università di Bologna, Cagliari e Pisa”.

Lo studio iniziato nel 2007 ha preso in esame sia l’aspetto genetico che quello antropologico, spiega Giovanni Destro Bisol, antropologo della Sapienza che ha coordinato la ricerca:

“«Abbiamo sfruttato l’aspetto genetico per mostrare in tutta la sua ricchezza la diversità umana del nostro Paese. In pochi sono a conoscenza di questo patrimonio. Pochi sanno che esistono comunità d’origine croata tra Abruzzo e Molise, oppure che ci sono dodici minoranze linguistiche italiane tutelate dalla Costituzione»”.

I ricercatori che hanno analizzato campioni di saliva si sono concentrati sul Dna mitocondriale, cioè quello che si eredita dalla madre, e sul cromosoma Y, che porta i caratteri ereditari paterni, spiega poi Destro Bisol:

“«Sono due indicatori molto sensibili, che tengono traccia anche di variazioni ed evoluzioni recenti, ma l’unicità italiana dipende molto dalla geografia: in un Paese lungo e stretto, con una miriade di habitat diversi, la biodiversità umana non è meno accentuata di quella che riguarda piante e animali»”.

L’isolamento geografico e linguistico ha “protetto” alcune delle razze:

«In Europa – conclude Destro Bisol – un melting pot comparabile c’è solo nei Paesi balcanici. Pensi che, messe insieme, le minoranze presenti sul territorio sono il cinque per cento degli italiani. Sono comunità sempre più piccole, che tendono a spopolarsi e vivono la loro identità con intensità e orgoglio. Ma anche con la profonda consapevolezza di essere parte della stessa nazione»”.