Lazio, truffa sui rifiuti e il sistema di Eco Ego: in cella il consigliere Pdl Romolo del Balzo

Pubblicato il 25 Ottobre 2010 - 20:07 OLTRE 6 MESI FA

Mezzi che non funzionavano, raccolta differenziata non eseguita, rifiuti smaltirti in discariche non regolari. E secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza di Formia, sul litorale laziale, il sistema di raccolta e smaltimento rifiuti a Minturno (Latina) funzionava così e la società Eco-Ego, incaricata di eseguirlo, veniva regolarmente pagata per servizi erogati irregolarmente e in maniera difforme da quanto prevedeva l’appalto.

Questo, in sintesi, il nodo dell’inchiesta giudiziaria che ha portato all’emissione di sette ordinanze di custodia cautelare: una di queste per il consigliere regionale del Pdl Romolo del Balzo.

L’accusa per tutti è associazione a delinquere finalizzata alla frode in appalto pubblico e alla truffa. I provvedimenti, eseguiti stamani dalla Guardia di Finanza, sono stati decisi nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Latina sulla società Eco-Ego che gestisce a Minturno la raccolta dei rifiuti. Del Balzo, che è anche presidente della commissione regionale Lavori Pubblici e Casa, è coinvolto nella vicenda come ex presidente del consiglio comunale di Minturno.

Gli altri sei destinatari delle ordinanze sono dirigenti e dipendenti dell’ufficio ambiente del Comune pontino. Secondo la Procura di Latina, sarebbe proprio Romolo Del Balzo, ex presidente del consiglio comunale di Minturno e attuale consigliere regionale e presidente della commissione lavori pubblici e politiche della casa, il regista del sistema messo in piedi per agevolare la società di Cassino che gestisce la raccolta dei rifiuti nel comune del sud pontino. In sostanza, Del Balzo, avrebbe agevolato l’ingresso della società Ego Eco nell’appalto per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti del Comune di Minturno avvalendosi della sua autorità politica.

Il consigliere regionale avrebbe avuto infatti rapporti diretti con la Ego Eco e avrebbe, dal 2006 ai primi mesi del 2010, favorito la società consentendole di ricevere somme maggiorate rispetto al servizio reso per l’amministrazione. Del Balzo al momento della notifica dell’arresto ha accusato un malore ed è stato trasferito in ospedale. I reati contestati nell’ordinanza di custodia cautelare, richiesta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano ed emessa dal giudice per le indagini preliminari Costantino De Robbio, sono stati commessi tra il 2006 e i primi mesi del 2010. Del Balzo, alla Pisana è subentrato a Claudio Fazzone, con decreto del presidente del 20 maggio 2010.

Nel corso della giornata la Guardia di Finanza, oltre ad eseguire i sette arresti, ha sequestrato tre società legate allo smaltimento di rifiuti con sede a Roma e operanti su tutto il territorio nazionale, nonché beni mobili, immobili e conti correnti bancari per un valore complessivo di 15 milioni di euro. E sull’inchiesta sul presunto business dei rifiuti il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha sottolineato di non poter esprimere ”un giudizio perché si tratta di un territorio lontano dalla mia competenza. Attendiamo il lavoro della magistratura e quelle che saranno le indicazioni che verranno dal Pdl di Latina”. E per Renata Polverini alle domanda se a suo avviso il consigliere arrestato avrebbe dovuto rimettere l’incarico, ha risposto che “queste sono valutazioni che faremo noi: per altro il consigliere Del Balzo è del Pdl quindi chiaramente il problema investe prima di tutto quel partito”.