Le Webcam Hp sono razziste

Pubblicato il 22 Dicembre 2009 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA

hpIl colore della pelle sembra essere fondamentale per le webcam installate nei nuovi computer Hp.

In un video, che in queste ore sta scalando le classifiche del web, si accusa l’azienda produttrice di Pc più grande al mondo di vendere computer “razzisti”.

«Stiamo lavorando al problema», ha spiegato la società californiana. Il software usato sui nuovissimi Pc prodotti da Hp consente il riconoscimento facciale e permette alla webcam di seguire automaticamente l’utente quando si muove da una parte o dall’altra e di zoomare avanti e indietro durante una sessione video in chat.

Ed è proprio qui che starebbe la clamorosa gaffe. Il sistema, chiamato “face tracking”, sembra incapace di riconoscere le persone con la pelle nera. La prova dell’apparente malfunzionamento arriva nel breve filmato pubblicato recentemente su YouTube: Desi, un afroamericano, testa la nuova tecnologia con Wanda, una collega di lavoro bianca.

La webcam sembra riconoscere quest’ultima con facilità. Non così per Desi: la webcam non si muove di un millimetro. «Penso che la mia pelle scura interferisca con l’abilità del computer di seguirmi», dice Desi nella clip.

Dopo il tam tam su blog, forum e portali tecnologici, Hewlett-Packard ha riconosciuto l’errore con un post pubblicato sul blog ufficiale della società. Tony Welch, uno dei responsabili della divisione Pc a Palo Alto, ha spiegato che la compagnia sta esaminando il problema molto seriamente: «La tecnologia che usiamo è sviluppata su algoritmi standard che misurano la differenza nell’intensità di contrasto fra gli occhi e la guancia superiore e il naso», ha spiegato Welch. Probabilmente, spiega Hp, è un problema di «insufficienza d’illuminazione» e «difficoltà nel catturare i contrasti». Tuttavia, come notano giustamente alcuni utenti, entrambi i visi nella clip erano chiaramente visibili e ambedue perfettamente illuminati.

«I computer Hewlett Packard sono razzisti«, spiega Desi senza mezzi termini, aggiungendo però scherzosamente: «La cosa peggiore è che ne ho comprato uno per Natale». 

Meno di quattro mesi fa anche il gigante Microsoft fu protagonista di una gaffe simile: il colosso informatico di Redmond si dovette affrettare a chiedere scusa per aver fatto qualche ritocco, correggendo al computer il colore della pelle di uno dei protagonisti nella sua versione polacca di una pubblicità. Il testimonial nero, presente sulla versione americana, era diventato bianco latte in quella polacca. Peccato che in quell’occasione il responsabile dell’operazione si fosse dimenticato di ritoccare anche le mani.