Lecce. “Faccetta nera” a scuola: gli alunni delle Marcelline la canteranno

Pubblicato il 19 Maggio 2011 - 17:25 OLTRE 6 MESI FA

LECCE – “Faccetta nera” s’ha da fare: gli alunni delle suore Marcelline di Lecce la canteranno. Dopo la polemica e la mezza retromarcia, alla fine la decisione è stata presa. Il 6 giugno al saggio di fine anno i bambini intoneranno la canzone fascista.

Questione di storia, dicono le suore. Questione di apologia del fascismo, hanno ribattuto per giorni alcuni genitori. L’ultima notizia però è che verrà intonata.

“Così ha voluto il buon senso, mi verrebbe da dire ha vinto l’autonomia didattica di un istituto che non ha mai smesso di trasferire ai giovani e ai nostri bambini un’eccellente e seriosa formazione, con lo stesso equilibrio che l’ha sempre contraddistinto”, ha commentato il consigliere comunale, Damiano D’Autilia.

Poi continua e si chiede “come potrebbe essere rappresentato il periodo fascista? O forse nella recita non dovrebbe per nulla essere contemplato come tutte le fasi che hanno caratterizzato la storia del nostro paese?” visto che l’occasione è quella per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia e tutti i suoi periodi storici.

Suor Augusta Keller aveva annunciato di aver cambiato idea, eppure ufficialmente non ha fatto nulla per bloccare la canzone in scaletta e anzi il Consiglio di classe ha votato il ritorno della canzone nel programma dello spettacolo. Sono decisamente contrari i Giovani Democratici per i quali “il periodo storico a cui “Faccetta nera” è legata non rappresenta per nulla i valori di coesione, unità, rispetto, solidarietà e integrazione che sono ancora vivi nel nostro beneamato paese”, spiega Diego Dantes al Quotidiano di Puglia.

Come spiega Mauro Favale su “Repubblica”  la polemica non si è fermata per nulla: “Il dibattito è proseguito e ha visto l’intervento anche di due autorevoli esponenti politici locali, l’ex presidente della Provincia e della Commissione stragi, il pd Giovanni Pellegrino, e l’ex sindaco di Lecce, la senatrice di Io Sud Adriana Poli Bortone. Entrambi, partendo da punti di vista differenti, hanno definito “stupida” la polemica su Faccetta nera. “Le suore Marcelline sono solitamente illuminate e molto rigorose – ha spiegato la senatrice – qui non si sta facendo apologia ma storia”. “Tutto sta a spiegare ai bambini cosa siano stati il fascismo e la resistenza e, soprattutto che il primo è stato sbagliato e la seconda giusta”, chiosa Pellegrino”.

Gianni Turrisi, sul blog 20centesimi, fa una riflessione: “Non so se alla fine si farà la recita della “Faccetta nera”. Ma a questo punto poco importa; perché il danno è stato già fatto. Ed è quello che hanno subito alcuni bambini che sono diventati involontari protagonisti di una storia che non era la loro e per la quale non avevano i linguaggi, giusti per poterla raccontare. Ma veramente a nessuno è venuto in mente che in una società multirazziale, penetrata profondamente anche nei contesti familiari della nostra città, si possa riproporre lo stupido inno razzista del nostro colonialismo straccione e maschilista, senza offendere altre storie, altre identità?”