Milano: la madre è in morte cerebrale, il figlio riesce a nascere con un parto cesareo

Pubblicato il 27 Dicembre 2010 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

E’ nato questa mattina all’ospedale Niguarda di Milano con un parto cesareo il figlio di una donna cingalese in stato di morte cerebrale, ricoverata il 3 novembre scorso, per una meningite fulminante, mentre era alla 21esima settimana di gestazione. Nel pomeriggio, terminato il periodo di osservazione, è stato dichiarato il decesso della mamma ed è stato autorizzato l’espianto di organi da parte della famiglia. Il bimbo, Matteo, pesa 1 kg e 140 grammi. Le sue condizioni cliniche generali sono discretamente stabili nella loro criticità: il piccolo è in respiro spontaneo assistito con supporto respiratorio non invasivo e non necessita di supplemento di ossigeno. L’attività cardiaca è regolare. La prognosi è riservata.

Il bimbo è nato alla 29/a settimana, che era anche l’obiettivo dei medici per garantirgli il minor numero di sofferenze fetali. Il parto cesareo è stato deciso dall’equipe medica per prudenza e dopo un calo di pressione registrato dal corpo della mamma. L’intervento è stato eseguito alla presenza di diversi ginecologi, ostetrici, anestesisti, neonatologi e infermieri. La madre, cingalese di 30 anni, alla 21esima settimana di gravidanza, era stata ricoverata all’ospedale San Paolo il 3 novembre per la meningite fulminante. Alcuni giorni dopo era entrata in stato di morte cerebrale. Il 14 dicembre era stata poi trasferita al Niguarda, dove neurorianimatori, neonatologi, ginecologi hanno garantito assistenza e cure per una maturazione fetale compatibile con una buona qualità di vita.

Giorno per giorno l’equipe medica ha seguito le condizioni di salute del bambino e, in accordo con la famiglia, proseguito con gli accertamenti del caso. L’ equipe è stata guidata da Claudio Betto direttore della Neurorianimazione, Mario Meroni direttore dell’Ostetricia e Ginecologia, Roberto Merati responsabile dell’Ostetricia e Stefano Martinelli direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, dove ora il piccolo sarà seguito.