Marte: c’era un lago nel cratere in cui si cerca la vita, poi il clima ha prosciugato tutto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Ottobre 2021 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
Marte: c'era un lago nel cratere in cui si cerca la vita, poi il clima ha prosciugato tutto

Marte: c’era un lago nel cratere in cui si cerca la vita, poi il clima ha prosciugato tutto FOTO ANSA

Un fiume che scorre placido verso il lago, poi il clima che cambia, l’inondazione e la furia dei flutti che scaglia enormi massi a chilometri di distanza: è successo davvero su Marte circa 3,7 miliardi di anni fa. Là dove oggi resta soltanto una landa desolata: il cratere Jezero. Lo si sospettava da tempo, ma ora la conferma arriva dall’analisi scientifica delle prime immagini scattate dal rover Perseverance della Nasa. Che proprio in quel cratere è atterrato lo scorso febbraio a caccia di tracce di vita passata.

Marte, il lago e il cambiamento climatico

Non poteva esserci posto migliore, anche per studiare gli sconvolgimenti climatici che hanno stravolto la storia del pianeta. Lo dimostrano i risultati dello studio pubblicato sulla rivista Science da un team internazionale di esperti guidato da Nicolas Mangold dell’Università di Nantes e coordinato dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

Le immagini riprese da Perseverance nei primi tre mesi della missione (quando il rover era ancora fermo all’interno del cratere per il controllo degli strumenti di bordo) mostrano in dettaglio la formazione rocciosa a forma di ventaglio presente nella parte occidentale di Jezero e la collinetta Kodiak poco distante.

I sassi e le stratificazioni

L’analisi delle stratificazioni dimostra che la prima struttura era davvero il delta di un piccolo fiume, che 3,7 miliardi di anni fa scorreva placido trasportando sedimenti fini. A un certo punto, però, un drastico cambiamento climatico avrebbe provocato una violenta inondazione e lo spostamento verso il delta di enormi massi, che sono ancora visibili. Alcune di queste rocce hanno un diametro di un metro e sembrano pesare diverse tonnellate. Secondo gli esperti facevano parte di un letto roccioso che si trovava sul bordo del cratere o forse a una cinquantina di chilometri più a monte. Questi massi si sono depositati sopra gli strati di sedimenti più fini, dove sembrano esserci materiali argillosi che potrebbero custodire segni di vita passata.