Marziani, se ci siete…2 missioni per cercare vita su Marte

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2016 - 11:03 OLTRE 6 MESI FA
Marziani, se ci siete...2 missioni per cercare vita su Marte

Marziani, se ci siete…2 missioni per cercare vita su Marte (Credit: ESA–D. Ducros)

ROMA – C’è è c’è stata vita su Marte? A questa domanda potrebbero rispondere le missioni dell’Esa e della Nasa, ExoMars, che partirà dal 14 marzo col lancio delle due sonde. La prima sonda arriverà sul pianeta rosso il prossimo 16 ottobre, mentre la seconda sarà lanciata nel 2018. L’obiettivo è trovare possibili forme di vita microbica e l’Italia, in questo progetto, ha un ruolo da protagonista.

Antonio Lo Campo su La Stampa scrive che alle 10,30 ora italiana del 14 marzo la prima delle due sonde della missione ExoMars partirà dalla base Bajkonur, in Kazakhstan, lanciata dal razzo vettore russo Proton:

“Se è stata fondamentale la collaborazione tra l’Esa, l’Agenzia spaziale europea, e la russa Roscosmos, l’Asi – l’Agenzia spaziale italiana – ha fornito un supporto senza precedenti: il nostro Paese, infatti, partecipa con una quota del 33% a entrambe le missioni. «La sonda “Tgo”, acronimo di “Trace gas orbiter”, vale a dire sonda orbitante per le tracce di gas, arriverà puntuale all’appuntamento di ottobre per entrare nell’orbita marziana», sottolinea Walter Cugno, che guida il programma ExoMars per Thales Alenia Space Italia, capo commessa dell’intero programma industriale.

«Tgo» è stata sviluppata e integrata in Italia e realizzerà una mappa dettagliata delle molecole e dei gas atmosferici. E italiano è anche il modulo di discesa «Edm»: farà atterrare un laboratorio meteorologico fisso, chiamato «Schiaparelli» in onore dell’astronomo celebre per l’osservazione dei presunti canali su Marte. «Il 16 ottobre arriveremo in orbita marziana” – aggiunge Giorgio -. E poi, in appena sei minuti, “Edm” si sgancerà».

ExoMars rappresenterà uno straordinario «occhio» per le ricerche esobiologiche, vale a dire per indagare l’origine, lo sviluppo e la propagazione della vita al di fuori della Terra. Le analisi – e quindi le risposte a una serie di domande-chiave – verranno condotte nell’atmosfera marziana e anche nella sua struttura interna, oltre che nella distribuzione del ghiaccio ai poli e in quella dei minerali che costellano la superficie”.

Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), ha spiegato:

“«ExoMars è un programma molto importante, di prestigio, che ci vede protagonisti assoluti in entrambe le missioni, con la nostra industria e i nostri centri di ricerca. Anche il rover che cercherà vita su Marte nel 2018 verrà sviluppato in Italia e operato sulla superficie marziana tramite il centro Altec. A Torino, in particolare, si controlleranno le delicate operazioni della trivella, simile a quella realizzata per il modulo di atterraggio della sonda “Rosetta”, planata sulla cometa 67P, ma sarà più grande e anche più potente e, quindi, in grado di perforare il suolo a maggiore profondità»”.

L’altra sonda partirà invece nel 2018 e l’arrivo è previsto per il 14 gennaio 2019, spiega Vincenzo Giorgio, ingegnere, direttore marketing di Thales Alenia Space Italia e amministratore delegato della società Altec, a La Stampa:

“«Una volta atterrata su Marte, la piattaforma continuerà a misurare i numerosi parametri ambientali del sito, mentre il rover inizierà l’esplorazione della superficie. È previsto che prosegua per 218 giorni marziani – dice Giorgio -, vale a dire all’incirca 230 giorni terrestri».

«Dal centro di Torino seguiremo tutta la missione. Fase per fase – aggiunge -. Il rover si autogestirà grazie a un sofisticato software. Tutti i giorni uno speciale team tecnico-scientifico si consulterà per decidere quale tragitto dovrà percorrere il nostro mezzo. Il quale si metterà in marcia». Lentamente, metro dopo metro”.